DI: Antonio Bastanza
SETLIST
U sparanzuni
Tutto l’oro
Milano immaginazione
La didone abbandonata (Metastasio)
Sotto le tre nuvole
Se ti Sabir
Il modo migliore
Cusago
M’arricordu e non mi scordu
Canto dell’emigrante in francia 1903
Io e Max
A debita distanza
Metropolis
Un viaggio veloce, intenso ed emozionante, carico di suggestioni, di ricordi, di orizzonti che si ritrovano e si rinnovano.
Il concerto dei Volwo di martedì 3 aprile all’Otravez-Bistrot bioetico di Cosenza è stato tutto questo e, se possibile, molto di più, grazie a una band che non si è per nulla risparmiata, coinvolgendo un pubblico attento e partecipe. Pasquale “Paz” De Fina (Chitarra e voce), Roberto Romano (Sax, Voce e Loop) ed Enzo Velotto (batteria) hanno deliziato e sorpreso i presenti con un set incentrato principalmente sui brani tratti dal loro ultimo lavoro “Dieci viaggi veloci”, disco che affronta il tema dell’emigrazione e del viaggio, metafora di una speranza e di un sogno destinati quasi sempre a restare tali, argomento quanto mai attuale e, tutto sommato, ostico da raccontare, se non in modo schietto e diretto, associato a racconti e immagini reali e tangibili.
Un viaggio che è il viaggio di tanti: quello degli emigranti alla ricerca “dell’America” (M’arricordu e non mi scordu), degli uomini che vanno a lavorare nelle miniere d’Oltralpe (Canto dell’emigrante 1903), quello dei genitori di Paz, che si sono trasferiti da Vibo Valentia, a un centinaio di chilometri da qui, a Milano, quella Milano piena di nebbia , tanto lontana dal sole della loro terra, che “non esiste, è solo immaginazione” (Milano Immaginazione) ma anche il viaggio di tutti quelli che ancora oggi partono alla ricerca di una speranza che a volte è nulla più che un salto nel buio.
I Volwo affrontano il concerto con uno spirito lieve e complice come solo un gruppo di amici sa fare, alternando sapientemente i brani e le atmosfere.
Il concerto inizia con quello che è stato il primo brano scritto da Paz per il ritorno del progetto Volwo, quella “U Sparanzuni” con cui il cantante milanese si è piazzato decimo, su oltre 700 partecipanti, al Neil Young Americana Contest, per proseguire con “Tutto l’oro”, il brano che sul disco vede la partecipazione di Rachele Bastreghi dei Baustelle, e una versione di “Milano Immaginazione” nelle quali il sax di Roberto Romano diventa protagonista, impreziosendo con i suoi intarsi due tra i brani più belli dell’intero album.
De Fina racconta la storia dei suoi genitori, di una lettera che suo padre scrisse a sua madre da Milano prima di una meravigliosa versione di “Sotto le tre nuvole” cui segue “Se ti Sabir”, in cui la è la batteria di Enzo Velotto ad essere trascinante e ipnotica allo stesso tempo.
Il concerto prosegue nel viaggio tra i brani dell’ultimo disco e piacevoli ripescaggi dal passato di Paz e del suo progetto Atletico Defina, come “Il Modo migliore” col il suo ritmo sincopato, la trascinante “Io e Max”, inframezzando il tutto con deliziosi siparietti con il pubblico.
Il finale è lasciato ad una intensa versione di “Metropolis”, un emozionante arrivederci per il pubblico cosentino ad un prossimo viaggio targato Volwo.
VOLWOLOVETOUR2018
7 Aprile – Ketumbar Roma
11 Maggio – Cartavetrata (Niscemi – CL)
12 Maggio – Casamatta (Taormina – ME)
18 Maggio – Mojo – Agrigento
(il viaggio continua… )
Live Stream
Video del concerto
Foto a cura di Antonio Serra
di +o- POP