A cura di Sonia Golemme
È il 21 Aprile 2018, è Sabato e fa caldo, abbastanza caldo.
La sera prima ero in giro sui Lungarni di Pisa e si sentiva odore d’estate inoltrata, tutta la gente riversata per strada, locali vuoti, gelaterie sold out!
La primavera mi piace, ma l’estate proprio no. In questo periodo senti tutti dire: eeeeh oramai se ne parla a Settembre! Come se tutto si ibernasse, come se il tempo si fermasse tra bagnasciuga, sudore e zanzare. Tutto finito: i live club, i cocktailini riscaldanti, i concerti intimi con 20 persone. Largo ai festival da 750€, alle vagonate di persone riversate alla cazzodicane in prati incalpestabili, che si lamentano sempre.
Penso che il giorno seguente sarei andata ad appuntamento musicale pomeridiano (!) che si chiama “Backstage From The Basement”, penso che saremo in 3.
Si arriva alle 19, come da programma.
È tutto pronto. La Backstage Academy secondo me è un posto bellissimo, curato nei minimi dettagli, gestito con amore. Vicinissimo alla torre. Ah, fanno anche i corsi di cornamusa!!!
Gli ospiti di questa penultima edizione della stagione è il cantautore e polistrumentista aretino Alessandro Fiori e il pisano Rugo.
Niente, è ancora presto ragazzi! Si beve una birra gentilmente offerta assieme a parte dei Venus in Furs, cuori pulsanti della Backstage Academy. Tra una patatina e un tarallino passano le 20, la sala inizia a riempirsi e prende posto il giovane Francesco Ferrari dei Rugo che stasera di esibisce in solo. Sonorità pop/indie, più indie che pop direi. Appena l’ho visto mi è venuto spontaneo dire: “ma è il clone di Lodo Guenzi?” 😮
Il Rugo è dolce ed anche un po’ emozionato, si vede, è tutto intonato di azzurro e canta canzoni che lui stesso definisce “depresse”. A Francesco e la sua band, auguriamo tutto il successo e la fortuna di questo mondo. E tante scarpe nuove!
È la volta di Alessandro Fiori, almeno così doveva essere, ma è doveroso aprire prima una piccola parentesi “culinaria”.
Io non so se siete mai stati ad un matrimonio in Calabria, spero di no per voi fighettini e sempre attenti alle linea.
Ecco, la festa di un matrimonio calabrese non inizia mai prima che i camerieri abbiano fatto la sfilata con i piatti dei menù. Perché vi sto dicendo questo? Perché avevo preso posto in prima fila aspettando l’esibizione di Fiori, il buon Marco mi porge un altro “ticket birra/vino” mi giro e alle mie spalle vedo le ragazze che in pochi secondi imbandiscono un aperitivo che fa invidia a qualsiasi locale di Pisa e dintorni.
Tutte le citazioni su quanto è bello mangiare e bere sarebbero sprecate. Non è cafonaggine, è convivialità. E alla Backstage Academy ci si sente come a casa!
Fiori però mi sa che non mangia e non beve, si prepara, si cambia le scarpe, sposta il set dal palchetto al pavimento. Più intimo.
Sul tavolino appoggia plettro, bottiglietta d’acqua, un foglio scritto credo fosse una scaletta e il suo libro “Gite” (libretto estivo per guarigione paziente).
Il libro giunto alla settima ristampa ha come mentore il buon Paolo Benvegnù.
È del tutto inutile che vi spieghi chi è Alessandro Fiori, ne hanno scritto tutti un gran bene, è uno dei cantautori più bravi in circolazione e poi io sono una fotografa e non so scrivere cose serie.
Nel reading/concerto si alternano canzoni in acustico e brevi letture. Il repertorio è composto da brani estratti dai suoi vari dischi solisti, compreso l’ultimo album “Plancton” e da altre collaborazioni. Profondo, affilato, pungente, Fiori ci trascina in una trance onirica dai tratti beffardi.
Live Stream
Si giunge al termine e dopo aver confessato ad Alessandro il mio amore per Paolo Benvegnù, suo intimo amico, compro “Gite” che custodirò gelosamente e per sempre.
Grazie Backstage Academy per questa magnifica serata e ci vediamo alla prossima!
di +o- POP