Home Sweet Home. Qual è il festival italiano che compete con i grandi festival europei?

© Francesco Costa

A cura di Renata Rossi

Chiunque, come me, abbia mai fatto l’esperienza di partecipare a un festival rock musicale in Europa non può non essersene tornato a casa con una semplice domanda: perchè in Italia non abbiamo un festival musicale così ?

Mi spiego meglio, a scanso di equivoci: mi sembra evidente che nel Belpaese abbondino gli eventi musicali estivi con un buon numero di concerti, grossi nomi e una presenza di pubblico importante.
Ma non sono festival rock, non come andrebbe inteso un festival rock e non con la stessa partecipazione.

Sia chiaro, esistono delle realtà che, nei luoghi e con le ristrettezze con le quali combattono, fanno autentici miracoli per programmare un festival che sia musicalmente rilevante e che allo stesso tempo conservi quello che è lo spirito che accompagna certi eventi: vivere una esperienza totalizzante, che unisca arte e cultura, divertimento e socializzazione, musica e ancora musica.

Mi riferisco a realtà come l’Ypsigrock, gioiello musicale che andrebbe santificato e glorificato ogni anno, e il Siren di Vasto, che si sforzano di presentare ogni anno concerti importanti pur vivendo, specie l’Ypsig, lontani dalle coordinate geografiche della musica che conta, cosa che rende difficilissimo avvicinare band che, sostanzialmente, devono muoversi appositamente per venire a suonare, con un aggravio di costi che è oggettivamente difficile da sostenere per l’organizzazione.
Per essere più chiari: nel luglio di quest’anno, la penisola iberica ha ospitato, nello stesso periodo, tre grossi festival, due dei quali quasi gemelli, il Mad Cool a Madrid e il NOS Alive a Lisbona, ormai entrato nel gotha dei più grandi festival rock europei con le sue 180 mila presenze di quest’anno, con una lineup assai simile, che ha consentito agli organizzatori di ottimizzare le spese logistiche per gli artisti.
Le esperienze poco felici dell’Heineken Jammin festival non hanno certo incoraggiato a investire in questo ambito, preferendo la realizzazione di rassegne non necessariamente corpose, a volte solo con l’headliner a esibirsi, a prezzi esorbitanti: d’altronde perchè investire energie e risorse in un festival se, allo stesso prezzo di biglietto puoi riempire tre serate diverse?
C’è un’unica realtà nel territorio italico che nel 2018 riesce a competere con i grandi festival europei ed è l’Home Festival di Treviso che, giunto ormai alla sua nona edizione, si appresta quest’anno a tagliare la cifra dei 100000 spettatori, che è un po’ come la soglia oltre la quale si smette di essere una realtà importante ma locale e si diventa un festival Europeo a tutto tondo.
L’Home festival arriva a questo traguardo con un processo di crescita graduale e continuo, iniziato nel 2010 con 27000 presenze, quando gli eventi erano gratuiti, e culminato con le quasi 90000 dello scorso anno, con una data in meno causa maltempo.
Una crescita che passa attraverso la consapevolezza che un festival non è solo musica anche se la musica è il cuore del festival. Per dirla con le loro parole

Un festival è una casa dove si passa una vacanza, dove di pomeriggio si gira per le bancarelle o si osservano installazioni artistiche, si partecipa a reading, dibattiti e all’orario dell’aperitivo si va alle giostre o si gioca una partita di calcio. Verso sera si mangia, si beve e si balla. Un festival è una casa dove si dorme in tenda e dove ci si arricchisce culturalmente e artisticamente, un’esperienza totale che ti permette di conoscere anche la città che lo ospita e fare nuove amicizie

© Francesco Costa

Anche quest’anno, dal 29 Agosto al 2 Settembre, Home Festival promette di non deludere le attese con una lineup di primo livello che, nelle varie giornate, accontenta praticamente ogni gusto musicale: Da Alt-J e White Lies, protagonisti della serata di apertura, ai The Prodigy e gli Incubus, assieme all’evento speciale della reunion, per due soli concerti, dei Prozac+, che suoneranno nella serata di venerdì, fino ad un sabato tutto “Blood on the dancefloor”, con Eric Prydz, Afrojack e Cosmo, per concludere con una domenica tutta tricolore con Caparezza, Francesca Michielin, Motta e un ospite a sorpresa ancora da annunciare.
Aggiungete al piatto forte che vi viene presentato tutta una serie di contorni con la migliore musica emergente in circolazione, da Carl Brave X Franco 126 a Maria Antonietta, da Generic Animal a Go Dugong, da Belize a Coma_Cose, passando per M¥SS KETA e Frah Quintale, e ricordatevi di non saltare l’aperitivo scoppiettante del 29 Agosto con una serata a ingresso gratuito che vedrà protagonisti, tra gli altri, Ermal Meta, Le Vibrazioni e Joe Victor.

Tutto ma proprio tutto quello che vi serve per scegliere il modo giusto per chiudere le vostre vacanze, o, chissà, per inizarle con una ricarica di energia e divertimento.
Non c’è nessun posto come Casa.

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