A Star Is Born non è solo un film d’amore, per fortuna

A cura di Michela Gioia Guerrera

Giovedì 11 ottobre è uscito nelle sale cinematografiche il terzo remake del film A star is Born. Già, il terzo: gli americani e l’amore per le novità.

Si tratta del primo film diretto e sceneggiato da Bradley Cooper, che ricopre anche il ruolo di protagonista insieme alla cantante Lady Gaga.

 

 

 

 

Ci presentano una storia d’amore dall’esordio alquanto inverosimile, ma non è un film unicamente romantico e riesce a farsi guardare grazie anche ad altri elementi:

 

Le fragilità

Aspetto caratterizzante dei protagonisti, filo rosso di tutto il lungometraggio. Jackson è un musicista di grande successo, rimasto influenzato da una tragica storia familiare. Cerca di curare le proprie ferite con la musica, ma non basta e si dirige verso alcolismo e  pasticche. Non è una mossa vincente, cerca quindi la salvezza nell’amore di Ally, cameriera nella vita e cantante nel tempo libero. Ma anche lei ha le sue difficoltà: è una donna insicura che cerca continue conferme dagli occhi altrui. Quando gli occhi di colui che la introduce al successo facendola cantare di fronte a milioni di persone non le bastano più, si adopera per trasformarsi nell’ennesima pop star che sculetta in mondovisione per raggiungere la fama. Perde quindi lei per prima il focus sui suoi talenti e sulla sua identità. Ma è felice così, pare.

Ciò nonostante cercano di essere uno da sostegno all’altro, perché follemente innamorati. Il risultato vedrete che però non è uno dei migliori. La coppia del secolo, a modo loro.

 

La colonna sonora

Se si lascia perdere la volutamente terribile Why Did You Do That? e qualche altro singolo dance, Bradley Cooper e Lady Gaga (insieme a Jason Isbell, Mark Ronson, Diane Warren e Andrew Wyatt) hanno creato  dei brani che rimangono in testa non per un ritornello martellante, come spesso accade, ma per la qualità presente in ognuno. Ai testi intensi e agli arrangiamenti coinvolgenti, le loro interpretazioni fanno da ciliegina sulla torta. Per quanto gli album di Lady Gaga possano essere apprezzati o meno, quello dipende dal un gusto personale, il suo talento non può essere messo in discussione. Qui la scopriamo in una veste completamente diversa, più spoglia e intima, facile da apprezzare. Affiancarsi a tale figura è stato sicuramente un rischio per Bradley, che sentiamo cantare per la prima volta, ma tra i due si crea un’ottima alchimia che non lo fa affatto sfigurare, anzi: oltre a un bel vedere ci dona anche un bel sentire.

 

I retroscena dei grandi artisti

Dal bisogno del grande pubblico alla ricerca della solitudine, dalla condivisione del successo alla gelosia, dalla lotta per poter conservare la propria identità all’omologazione dettata dalle etichette discografiche. Ma oltre a ciò che è legato alla carriera, emerge il bisogno di tutto quel che noi comuni mortali, noi che stiamo dall’altra parte del palco, chiamiamo normalità. Normalità che comprende le difficoltà del vivere una storia d’amore, dell’andare d’accordo con i propri famigliari, del riuscire a realizzarsi professionalmente e non solo.

 

Il finale

Si scosta dalle versioni precedenti dello stesso film, realizzando una chiusura di scena perfettamente in linea con i tempi moderni, che fa facilmente scendere una lacrima. Lascia aperte numerose riflessioni che però, per evitare di rovinarvi il finale, terrò per me.

In conclusione, vi lascio i miei personalissimi voti. A voi la scelta tra l’acquisto del biglietto o l’attesa dell’uscita su qualche piattaforma di streaming.

 

Regia: 7

Cast: 8.5

Montaggio: 6.5

Sceneggiatura: 6

Costumi: 7

Colonna sonora: 8

Trama: 6.5

Pop-corn: 3 (giuro, i peggiori della mia vita)

 

 

 

 

 

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