L’Italia che ci piace: vi raccontiamo il Woodworm Festival di Berlino

 

A cura di Giuseppe Visco

La ricerca e la voglia di sentire il pubblico a un passo dal palco: se avessi dovuto riassumere il Woodworm Festival di Berlino a caldo sarebbero questa la definizione – non esaustiva – che avrei usato.

Woodworm è una delle realtà italiane più importanti e imponenti, un’etichetta indipendente, emblema dell’Italia che vuole farcela. Woodworm Label è un’etichetta discografica indipendente italiana con sede ad Arezzo in Toscana. L’etichetta, fondata nel 2011 da Marco Gallorini – manager e discografico – ed Andrea Marmorini – produttore e musicista – ha vinto nel 2014 e nel 2016 il Premio MEI come miglior etichetta indipendente italiana oltre a numerosi riconoscimenti per i propri artisti.

E quello che è riuscito a creare Woodworm è qualcosa di incredibile, che si fatica a credere sia qualcosa di italiano – essendo il nostro paese, spesso e in molti campi, anni luce indietro rispetto alle avanguardie delle nazioni che ci circondano, Germania e Inghilterra su tutte. Così come incredibile è stato il Woodworm Festival, svoltosi nella due giorni berlinese dell’8 e 9 Dicembre 2018 nella splendida location del Bi Nuu.

Il repertorio offerto da Woodworm si distacca da tutti quelli che in Italia vengono offerti, annoverando artisti del calibro di Motta, I Ministri, The Zen Circus, Fast Animals and Slow Kids, Paolo Benvegnù, Edda, La Rappresentante di Lista, Campos, Giancane e così via.

La due giorni berlinese ha aperto le porte al fiume di italiani che in massa hanno assaltato la capitale tedesca verso le 20:30 dell’otto, dimostrando quanto il pubblico nostrano sia affezionato ai gruppi tanto da seguirli anche all’estero. C’erano ragazzi che si erano svegliati alle 4 del mattino per prendere l’aereo e subito dopo il concerto di corsa si sono fiondati all’aeroporto, ragazzi che si erano dati per malati al lavoro per “scappare su a Berlino”, chi invece ne aveva approfittato per visitare questa città così bella e malinconica: una meraviglia. Non credo ci sia da aggiungere altro e, conseguentemente, il SOLD OUT della prima serata si spiega da sé. Ad aprire la serata Giancane che ha portato sul palco tutta la sua ironia e romanità; tre canzoni – tra le quali la amatissima “Vecchi di merda”  – per poi far spazio ai Fast Animals and Slow Kids, assenti dai palcoscenici da circa un anno. E si è visto. Aimone e soci hanno portato sul palco tutta la loro voglia di vivere e la rabbia che si cela dietro il quotidiano vivere, mostrando che la musica spesso ti fa uscire dalla monotonia della quotidianità. Acclamati come delle star, hanno fornito uno spettacolo di pura energia – e la camicia stracciata di Aimone Romizi non è una casualità. Dopo un anno di assenza la voglia di palco è grande e si vede.

Amati e acclamati, dopo aver fatto cantare a squarciagola al pubblico accorso tutte le loro canzoni, hanno lasciato il palco a I Ministri, una vera e propria pietra miliare della musica italiana. Il gruppo milanese, molto legato alla capitale tedesca, viene accolto dal un pubblico letteralmente in visibilio e la loro performance ne è risultata, come sempre, una delle loro armi di guerra migliori. Il rock alternativo proposto dai Ministri ha intrattenuto per circa un’ora le persone che hanno accompagnato la band, cantando tutte le loro canzoni.  Molto forte e piena di emotività la traccia “Berlino 3” e “Diritto al tetto” – quest’ultima una tematica sempre più attuale, in Italia così come in Germania, con Dragogna che si è espresso sull’aumento vertiginoso dei prezzi degli affitti nei quartieri “nuovi” di Berlino come Kreuzberg e Neukölln. Terminato lo spettacolo dei Ministri è salito in consolle Appino, nei panni di dj per una serata che ha allietato il pubblico per lo scorcio finale della serata.

La serata di domenica 9 invece ha visto i Campos – per me una piacevole scoperta- salire per primi sul palco portando con loro atmosfere e melodie che li caratterizzano. Anche loro molto legati alla città tedesca, Simone ci ha vissuto per qualche anno, portando avanti il progetto “Campos” a distanza, sono una scommessa della Woodworm ed il loro secondo disco “Umani, vento e pianto” è uscito per l’etichetta stessa il 9 Novembre. Subito dopo è salita sul palco La Rappresentate di Lista, fornendo uno spettacolo imppareggiabile, perfetto in tutti i dettagli. Hanno presentato, inoltre, alcune canzoni del nuovo album in uscita il 14 dicembre per Woodworm, ovviamente. Per concludere la serata Motta, il quale ha portato con sé tutta la sua voglia di esibirsi, fornendo una performance di rara bellezza ed impreziosita dalla presenza di Appino, un vero e proprio fratello per Motta, che ha suonato con lui l’ultima traccia “Roma stasera”.

Un festival da sogno, un incredibile connubio tra città e musica.

E’ questa l’Italia che ci piace.

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