Cosmetic | Esce il video di “Un litigio”; prosegue il tour di “Plastergaze”, ecco le nuove prossime date

Un litigio è il nuovo singolo e video dei

Cosmetic

estratto dal nuovo album

“Plastergaze”

uscito lo scorso 15 marzo per To Lose La Track/Lady Sometimes (distr. Audioglobe)

Riprese di Antonio Ragni e Lorenzo Ronci

Montaggio di Mone

Un litigio, racconta Bart (voce e chitarra dei Cosmetic), “è uno dei primi pezzi scritti per il disco Il testo parla appunto di un litigio dove entrambi i protagonisti non riescono a riappacificarsi perché nessuno dei due ha la disponibilità a chiedere scusa e a tornare sui propri passi e quindi una storia da un potenziale bellissimo finisce nel nulla. Il testo è stato scritto per scongiurare la fine di una storia d’amore ma poi l’ho visto calzare a pennello per la fine di una bellissima amicizia capitata a due passi da me.”

 

Ecco le prossime date confermate:

 

13 luglio | Rock in Rolo | Rolo (Reggio Emilia)

20 luglio | Italian Party, Umbertide (PG)

23 luglio | Pete Doherty, acieloaperto (Cesena)

27 luglio | Baubar | Vasto (Chieti) **

15 agosto | Dalla Cira (Pesaro) **

31 agosto | Fast Fest | Trezzo sull’Adda (Milano)

**in elettroacustico

La band noise pop italiana per eccellenza ritorna alla grande con ‘Plastergaze’, in uscita il 15 Marzo per Lady Sometimes/To Lose La Track. Un viaggio introspettivo tra i lidi dello shoegaze, genere che li ha contraddistinti sin dall’esordio Sursum Corda poi riconfermati dal più celebre Conquiste, e che ritroviamo in queste nuove undici gemme, incastonate tra indie rock, dream pop ed emo-core.

Bart e soci confezionano un ulteriore capitolo della loro storia, confermandosi tra i pochi in Italia a saper fondere ad un suono marcatamente internazionale, fatto di chitarre e distorsioni, la lingua italiana.

Non un lavoro immediato, ma un disco complesso e stratificato, forse il più riverberato di sempre, dove i sintetizzatori contendono più spazio che mai agli squarci di chitarre sempre ben presenti ed i testi, a tratti cupi, si dimostrano insofferenti a qualsiasi finto perbenismo proprio in un momento storico che fa della frivola semplificazione il proprio baluardo,

I temi trattati si snodano tra l’inclusione e il posto degli inetti nel mondo, l’accettazione del sé e della diversità dell’altro, i limiti fisici che questa società impone al compimento del singolo. Mentre le atmosfere, ora maggiormente dilatate, si arricchiscono delle armonie vocali di Alice e degli apporti di Straccia ai synth, rendendo la scrittura più sognante e fluttuante.
Il gruppo ha autoprodotto il disco nel proprio studio, costruito durante gli ultimi cinque anni, con apporti esterni in fase di mixaggio da parte di Steve Scanu – già al lavoro con Be Forest, Lantern, Urali – e di Filippo Strang al mastering.
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