Mike Patton | Mondo Cane
@Settembre|Prato è Spettacolo
31 Agosto 2019
A cura di Marlene Chiti
Narra la leggenda che Mike Patton quando viveva a Bologna, per impratichirsi e migliorare la lingua, usasse seguire una radio locale che passava molto i successi italiani degli anni cinquanta e sessanta e che si sia appassionato al genere tanto da farne nascere un progetto di cover che ha prima dato vita ad una serie di concerti, sia in Italia che all’estero, e poi ad un album.
Questo progetto estemporaneo, Mondo Cane, è stato rispolverato e rimesso in pista per qualche data e in questa fine estate 2019 è tornato in cartellone per due appuntamenti anche in Italia, a Prato e Milano.
Patton ha scelto di farsi accompagnare da una compagine eterogenea che vede assieme l’orchestra Camerata Strumentale Città di Prato e nomi pesanti della scena indipendente italiana quali Alessandro Asso Stefana, Enrico Gabrielli e il virtuoso del Theremin Vincenzo Vasi.
La scaletta ripropone a grandi linee quella dei concerti che furono e diedero avvio all’esperimento e medesimo rimane anche il concept alla base, ovvero riproporre brani della tradizione classica italiana con arrangiamenti estremamente rispettosi degli originali e qualche tocco di modernità nei suoni apportato dai nomi di cui sopra, scegliendo canzoni che possano permettere a Patton di giocare con l’uso della voce.
Tenuto conto del passare degli anni, rimane buona la padronanza della lingua da parte del cantante, cosa che è tutt’altro che scontata quando non la si parla giornalmente, ed è evidente il piacere e il divertimento con cui Patton, ciarliero e di contagioso buon umore, approccia tutta la serata e il concerto.
Se la partenza con il classicissimo Il cielo in una stanza di Paoli non colpisce particolarmente nel segno, la successiva Che notte! Di Buscaglione ci riporta in carreggiata e particolarmente convincente è anche l’altro pezzo di Buscaglione eseguito nel finale, Una sigaretta, forse l’esecuzione più intensa dell’intera serata. Davvero ben riuscite risultano anche 20 km al giorno di Nicola Arigliano, Yeeeeeeh! dei The Primitives , Storia d’amore di Celentano, L’urlo negro dei poco conosciuti The Blackmen e il bel pezzo di Fidenco, L’uomo che non sapeva amare. Bizzarra pare la scelta di un Morricone minore con Deep Down. Il resto viaggia su una piacevole medietà che offre pochi guizzi d’emozione vera. In finale fa piacere trovare a sorpresa Retrovertigo dei Mr. Bungle, band di cui è stata annunciata la reunion per poche date dal vivo negli Stati Uniti nel prossimo Febbraio.
Fra i multiformi progetti di Patton, Mondo Cane non è certo il più rilevante; si tratta sostanzialmente di un divertissement con cui omaggia la tradizione di un paese che l’ha sempre molto ben accolto, come dimostrano il sold out del Teatro degli Arcimboldi e gli ampi numeri della partecipatissima serata pratese.
Il pubblico pagante, a prezzo tutt’altro che economico, apprezza, tanto, e si diverte dunque lo spettacolo raggiunge il suo scopo, che alla fine è quel che conta.
Photostory a cura di Roberto Belloni
di +o- POP