Trentemøller é tornato con “Obverse”. E si è superato anche questa volta.

© Sofie Nørregaard

 

A cura di Giuseppe Visco

 

Trentemøller

“Obverse”
(In My Room)

 

 

TRACKLIST:

01. / Cold Comfort (feat. Rachel Goswell of Slowdive)
02. / Church Of Trees
03. / In The Garden (feat. Lina Tullgren)
04. / Foggy Figures
05. /  Blue September (feat. Lisbet Fritze)
06. / Trnt
07. /  One Last Kiss To Remember (feat. Lisbet Fritze)
08. /  Sleeper
09. /  Try A Little (feat. jennylee of Warpaint)
10. /  Giants

 

Potrebbe finire già qui: Trentemøller è tornato.

L’artista danese torna sulla scena a distanza di tre anni da “Fixion” con un album che definiremmo solo così: innovativo e meraviglioso.

In uscita oggi per In My Room, “Obverse”, quinto album in studio del polistrumentista danese.

Oltre ad essere uno dei nomi più importanti dell’elettronica, Trentemøller è un vero e proprio maestro nel creare “mondi” in cui l’ascoltatore si perde.

Anticipato il 30 Agosto da “Try A Little”, l’album punta ad imporsi come una vera e propria pietra miliare del genere, che, con maestria, l’artista danese ha modellato a sua immagine e somiglianza; sorprende dal primo all’ultimo secondo. E questo vale per ogni singola traccia. Già “Try A Little” aveva dato un’idea di quello che sarebbe stato il lavoro finale. Di “Try A Little” Trentemøller ha detto:

“This song is very dear to me. It speaks the truth regarding some of the hardest things to admit to oneself. It was an act of vulnerability. As per usual, it was a stream of conscious exercise, this time directed towards myself and the relationships most present in my life, asking for help, presence. You know… ‘show up! Please!’”



La traccia – che ha visto la collaborazione di JennyLee Lindberg dei Warpaint –  infatti, sembra un vero e proprio flusso di coscienza di un uomo che di fronte alla quotidianità della vita decide di mettere tutto sé stesso sotto analisi, scrutando tutte le debolezze che lo caratterizzano e, nelle prime battute, è già molto chiaro:

“Sit me down baby
Tell me that you’re crazy
‘Cause I’ve lost my mind
Enough times
For you”

Obverse è la creatura perfetta di Trentemøller in cui testi molto astratti si alternano a tracce in cui il testo non esiste, lasciando spazio alla sola musica, come nel caso di “Foggy Figures”. Un lavoro molto articolato, quello di Trentemøller, capace di creare un vero e proprio unicum. Non esiste, infatti, in circolazione, niente di nemmeno lontanamente paragonabile a  Obverse. Synth, minimal, electro, dark, dream pop: ogni singola componente del passato e/o del presente dell’artista è presente nel suo album e con maestria si lega alle altre. Esempio perfetto è “Trnt”: un vero e proprio orgasmo musicale, il coesistere di differenti sonorità che non si scontrano mai con le altre bensì creano un tutt’uno.

Menzione particolare per “Sleeper”: una traccia che sembra una montagna russa, che evoca differenti sensazioni nel variare di pochi istanti.



In poche parole: Trentemøller.




ARTWORK:

Il packaging di un disco di Trentemøller è intrinsecamente legato alle canzoni in esso contenute, anche se non lo è mai stato così tanto come con questa uscita. L’artista di Los Angeles Jesse Draxler ha contribuito alla creazione di una pietra miliare sotto forma d’arte originale, che esamina il bianco e il nero, la dinamica contro la calma, il generale contro le minuzie. È un caso di studio dei contrasti complementari, come lo è l’album stesso.



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