[Recensioni] Asaf Avidan torna con “Anagnorisis”: esplorazione, versatilità ed emozione

A cura di Michela Gioia Guerrera

 

Asaf Avidan

Anagnorisis
(Artist First)

 

Tracklist:

Lost Horse
900 Days
Earth Odyssey
No Words
Anagnorisis
Rock Of Lazarus
Wildfire
Indifferent Skies
Darkness Song
I See Her, Don’t Be Afraid

 

Asaf Avidan, cantante israeliano che molti di noi ricorderanno per la celebre One Day, torna oggi 11 settembre 2020 con Anagnorisis, il suo settimo album.

Il titolo è decisamente azzeccato, per gli ignoranti come la sottoscritta che non ha mai masticato il greco:

Anagnorisis ( / ˌ Æ n ə ɡ n ɒr ɪ s ɪ s / ; greco antico : ἀναγνώρισις ) originariamente significava il riconoscimento nel suo contesto greco, non solo di una persona, ma anche di ciò che rappresentava.
[Grazie Wikipedia]

Questo lavoro nasce, infatti, dall’esigenza del cantautore di esplorare, conoscere meglio se stesso e dalla conseguente difficoltà nel portare a termine questo compito. Non si può dire dire che sia la prima volta che un artista scriva un album con questo proposito, la discografia mondiale ne è colma, dal canto suo la musica facilmente si presta a viaggi solitari come questo ed è uno strumento incredibilmente efficace. Posso però affermare con certezza che ciò che ne è scaturito è lodevole.
Ultimato proprio in Italia durante la quarantena, Anagnorisis è un album nel quale l’autore può sfoggiare versatilità ed estensione vocale, entrando con falsetti disorientanti poi trasformandosi in voce profonda e penetrante. A questa si accompagnano gli arrangiamenti cuciti su misura, frutto esclusivo del lavoro di Asaf Avidan, che spaziano da ritmi più contemporanei ad altri più retrò, come gli intermezzi anni ’80 in stile Stranger Things proprio all’interno del brano Anagnorisis.
Il polistrumentista, come ha attraversato questo viaggio verso la conoscenza di sè completamente in solitaria lo ha anche tradotto in musica e voce utilizzando se stesso come uno veicolo.

Il mood che percorrerà l’ascoltatore sarà riflessivo, intenso, adrenalinico e buio, e vedrà alternarsi tristezza, rabbia e sentimenti di rivalsa.
Tra brani che mi hanno colpito maggiormente troviamo al primo posto in classifica 900 Days, sia per il fatto che trovo sia impossibile rimanere immobili durante la sua riproduzione, sia perchè Asaf riesce a rendere interessante la fine di una storia d’amore, il tema più quotato al mondo. Eppure, non affoga nel travolgente mare delle banalità.
Brano che ho trovato ricco e originale dal punto di vista del testo è stato Earth Odyssey, ma devo ammettere che musicalmente mi ha fatto storcere il naso: a metà brano purtroppo ero già un po’ annoiata. Adesso, dopo diversi ascolti, questa canzone non mi provoca alcun fastidio, ma sinceramente temo non sia per una rivalutazione del pezzo, quanto più per la forza dell’abitudine.

Infine, mi preme sottolineare un aspetto che spesso non riceve l’importanza che dovrebbe e che ritengo peculiarità del cantautore: l’interpretazione. Asaf Avidan è uno dei migliori interpreti della musica che io abbia mai ascoltato e credo che qui stia la sua forza. Sì canta incredibilmente bene, sì sa suonare un sacco di strumenti, ma non dimentichiamoci che l’emozione è fondamentale. E se un essere umano è in grado di calarsi all’interno di un vissuto e far capire al pubblico ogni sfumatura, ogni parola, ogni variazione di pensiero che scorre all’interno del brano, allora abbiamo a che fare con ciò che di più raro e straordinario c’è nella musica.

In conclusione, se questo è il risultato, varrebbe la pena per ognuno di noi tentare di esplorare se stesso.

 

Asaf Avidan sarà in tour con bandsui palchi italiani a febbraio 2021.:

20 febbraio 2021, Roma, Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli

21 febbraio 2021, Milano, Magazzini Generali

23 febbraio 2021, Bologna, Teatro Duse

 

Asaf Avidan si esibirà inoltre dal vivo sabato 29 agosto per Musicultura 2020,

 Arena Sferisterio, Macerata