[Recensione] “Ahia!”: il nuovo EP dei Pinguini Tattici Nucleari che fa tutto tranne che male

 

A cura di Fiorella Todisco

 

Pinguini Tattici NucleariAhia!
(Sony Music)

 

Tracklist:
1. Scooby Doo
2. Scrivile Scemo
3. Bohémien
4. Pastello Bianco
5. La storia infinita
6. Giulia
7. Ahia!

Dopo l’exploit sul palco dell’Ariston, i Pinguini Tattici Nucleari ci consegnano un nuovo EP intitolato “Ahia!”, a ridosso della pubblicazione dell’omonimo romanzo Mondadori scritto dal frontman Riccardo Zanotti.
Sulla scia di “Ringo Star”, che ha fruttato alla band bergamasca un doppio disco di platino, il nuovo album conferma un “mood” musicale vivace, prorompente, coinvolgente.
Una ventata di allegria soffiata in un clima pandemico in cui la musica, al momento, sembra l’unico strumento per poter viaggiare lontano.
Ahia!” rappresenta, insieme ad altri, l’emblema dello sdoganamento di un indie non più di nicchia, ma capace di abbracciare le folle ed esserne al contempo avvolto.
Si tratta di un EP che, pur potendo definirsi “mainstream”, non si svilisce nella sostanza; spesso, d’altronde, il provare ad uscire a tutti i costi dalle convenzioni – non solo musicali, ma più genericamente sociali – finisce per rivelarsi improduttivo, artificioso, poco vero e, dunque, non fino in fondo apprezzabile.
I Pinguini Tattici Nucleari si rivelano acuti osservatori della realtà che ci circonda, facendosi portavoci di scene di vita quotidiana e di pensieri in cui ciascuno può, senza fatica, rispecchiarsi.
La musica estremamente orecchiabile dei sette brani consegna all’album uno stile pop in salsa “urban”, in perfetta armonia con la leggerezza mai superficiale dei testi.
In “Scooby Doo” trapela il desiderio della scoperta del prossimo senza filtri, senza maschere.

“voglio quello non mi mostri, ciò che pensi mentre resti nuda, tutti i dubbi su cui sei caduta”.

Scrivile scemo”, invece, è un’esortazione alla spontaneità ed ai gesti “di pancia” nelle storie d’amore in via di inizio.
In questa traccia, per giunta, si ascolta un chiaro riferimento all’episodio delle Torri Gemelle nel 2001, sottolineando ulteriormente quanto la band sia totalmente piegata su esperienze di vita vissute e accadimenti storici reali.
Dimostrano, in altre parole, di essere sempre legati alla contingenza delle cose, consegnando all’ascoltatore la descrizione di scene veritiere, affatto utopistiche.
Bohèmien” racconta ironicamente di un uomo alle prese con una convivenza, forse non ancora del tutto pronto al nuovo carico di responsabilità

“a volte hai meno senso di un’inserzione di Wish”.

Pastello bianco”, dal suo canto, disegna una storia d’amore giovanile tra ragazzi ancora acerbi, destinati ad allontanarsi per continuare a crescere da soli.
La storia infinita” ripercorre un’estate desiderata e vissuta a cavallo tra sorrisi e falò, mentre “Giulia” racconta di un tradimento non in grado, tuttavia, di logorare i sentimenti, se realmente profondi.
A chiusura dell’album si colloca “Ahia!”, una ballata dal suono dolce, in cui i fiati scansionano il tempo di un ultimo scanzonato soliloquio con sé stessi.

Anche stavolta, dunque, i Pinguini sono stati “Tattici”, mettendosi assolutamente in pari con le aspettative nutrite dal pubblico dopo aver lasciato Sanremo a suon di “Ringo Star”.

Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.