[SINGOLARMENTE] “Luna” di Davide Diva

© Laura Bianchi

 

Piuomenopop per scelta editoriale non ha mai pubblicato contenuti su singoli. Ci siamo resi conto negli ultimi tempi che il momento particolare porta il mondo della musica a reinventarsi e a proporre diversamente i suoi contenuti…così abbiamo fatto anche noi 🙂
È per questo che nasce la rubrica SINGOLARMENTE, che non parla di album e live (e della seconda sappiamo perchè), ma delle piccole gocce che i vari artisti stanno rilasciando nel mare magnum della musica: i singoli.

Che si fa quando il mondo, la società, il tempo in cui viviamo, avanzano pretese troppo grandi? Come ci possiamo muovere se ci sentiamo bloccati dalla camicia di forza delle richieste degli altri? E quando non sappiamo fare altro che incolparci di tutto? Come ne veniamo fuori?Forse a quel punto l’unica cosa da fare è quella di alzare lo sguardo verso la luna, che con la sua maestosità sa rendere piccole le cose che qui sulla Terra sembrano gigantesche e inaccessibili. Luna, il nuovo brano di Davide Diva, è il quarto singolo che anticipa l’EP d’esordio in uscita a fine aprile per Costello’s Records. Luna è la voce di un amico che ci vuole bene. Luna è un sussurro all’orecchio che ci parla delle nostre inadeguatezze e ce le fa abbracciare. Luna è l’imperscrutabile sacralità dell’universo che si mischia alle nostre vite offrendoci una via difuga. Sai guardare la luna? Va bene così.

Davide Diva è un ragazzo nato e cresciuto nella riviera ligure. Ha sempre un sacco di cose per la testa ma spesso preferisce non dire niente. Lavora perché ha un po’ paura del futuro e scrive canzoni perché non conosce altro modo per tenere tutto in piedi.

Qui una mini intervista.

 

Da dove nasce la scelta di pubblicare un singolo in un momento così delicato dove non si può suonare dal vivo?

In realtà non è stata una scelta, direi più che altro che sia capitato. Scrivo musica da tanti anni e, quando sono riuscito a dare un vestito ad alcune delle canzoni che avevo scritto, è scoppiata questa brutta situazione. A quel punto è semplicemente prevalsa la voglia di uscire. Sono uno che aspetta per indole ma, in questo caso, non mi andava più.

Raccontaci un po’ di questo brano, quali sono le tematiche che lo hanno ispirato? 

Il brano è nato attorno al coro del ritornello. Era un pomeriggio in cui continuavo a canticchiare nella testa delle note ed allora mi sono messo al piano per togliermele dal cervello. Il testo parla un po’ del viaggiare o più semplicemente del partire, più che dal punto di vista mentale che da quello fisico. Nel finale c’è una citazione de “Il grande Lebowski”; ecco, credo che quel film rappresenti abbastanza la narrativa della canzone.

Come è stato il lavoro di produzione in questo periodo? Avete dovuto lavorare da remoto? 

Come ho accennato sopra ho registrato queste canzoni poche settimane prima dello scoppio della pandemia, quindi avevamo quasi tutto pronto. Mancavano solo dei synth che ho suonato da casa e mandato al maestro Carillo.

Questo brano anticipa qualcosa? Uscirà anche un album nel prossimo futuro?

Il 23 aprile è uscito il mio primo EP, intitolato Piccolo Album Colorato. Sono molto contento di come suona e non vedo l’ora di registrare il prossimo lavoro.

Cosa possono fare i tuoi ascoltatori per supportarti in questo periodo complicato?

Il cd dell’EP è già preordinabile su bandcamp, e sarà anche colorabile a piacimento. Al di là di questo spero più altro che le canzoni possano essere un supporto per gli altri, in questo caso vorrebbe dire che sono anche state apprezzate.

 

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