[SINGOLARMENTE] “Dietro le spalle” di Clairedemilune

© Riccardo Lancia

Piuomenopop per scelta editoriale non ha mai pubblicato contenuti su singoli. Ci siamo resi conto negli ultimi tempi che il momento particolare porta il mondo della musica a reinventarsi e a proporre diversamente i suoi contenuti…così abbiamo fatto anche noi 🙂
È per questo che nasce la rubrica SINGOLARMENTE, che non parla di album e live (e della seconda sappiamo perchè), ma delle piccole gocce che i vari artisti stanno rilasciando nel mare magnum della musica: i singoli.

Clairedemilune ha 25 anni, viene dalla Luna ma suona per Terra. Ha mosso i primi passi inciampando sugli ottantotto tasti di un piano, per poi passare gran parte della suavita in Conservatorio dove ha studiato e amato i grandi compositori classici. Scrivere canzoni è un bisogno, una terapia e un’esigenza dalla quale viene travolta dopo aver comprato il suo primo ukulele (Ginger Beer) e, soprattutto, dopo aver incontrato il suo produttore Matteo Gabbianelli dei kuTso, con il quale dà vita a tanti brani che raccontano di lei e dei suoi difetti, dei suoi sogni e delle sue paure. I primi singoli ad essere pubblicati sono “Sparirò” e “Finché non finirà” (Aloha Dischi). Nel 2019 fa le valigie e parte insieme ai kuTso in apertura al loro tour acustico, nel quale ha l’occasione diesibirsi su e giù per lo Stivale, partecipando anche a diversi festival. Ed ora, nel 2021, è in arrivo il suo primo omonimo EP distribuito da Artist First / Costello’s

“Dietro le spalle” è il fotogramma di un momento di leggerezza, uno di quelli che ti destabilizza e ti lascia senzafiato per la sua preziosa semplicità. È un brano intimo, come una stanza dalle luci colorate ma soffuse, e ingenuo,come una bambina che fa le sue prime scoperte. Dipinge le linee di una storia che non ha bisogno di nulla, se nondi sé stessa, in cui non c’è neanche più la necessità di parlarsi per capirsi o per amarsi perché nel silenzio ci sitrova bene. È tutto lì, senza categorie, senza generi: un amore libero da qualsiasi stereotipo.

Qui una mini intervista.

 

Da dove nasce la scelta di pubblicare un singolo in un momento così delicato dove non si può suonare dal vivo?

Dall’esigenza espressiva e catartico-terapeutica. Creare fa parte della mia persona e credo fortemente nella condivisione e nello scambio. Dal creare si crea altro creare, è un spirale che si accresce e che unisce e in questo momento, più del solito, abbiamo bisogno di coesione, di comprensione, di dare, ricevere e soprattutto, di sentire. Non suonare dal vivo sicuramente limita la visibilità e il coinvolgimento diretto di un artista. Per un musicista (non per tutti, ma per la maggior parte) non poter fruire della parte viva (i live), specialmente in concomitanza di una nuova uscita è fonte di malinconia se non apatia. La performance fa parte del processo e alimenta l’ispirazione. Tuttavia fermarsi sarebbe sicuramente un destino peggiore e decisamente più masochistico. Bisogna continuare a fare musica e a fare arte, anche se ciò, ora, vuol dire aspettare.

Raccontaci un po’ di questo brano, quali sono le tematiche che lo hanno ispirato? 

Dietro le spalle nasce da una delle mie ennesime fantasie. Ecco la scena che ho visualizzato nella mia mente: c’è una ragazza, seduta in un bar quasi completamente vuoto. A due tavolini di distanza siede un’altra persona, sola come lei. I due si guardano e lei non sa bene come reagire e così inizia a viaggiare con i pensieri: sogna lucidamente di avvicinarsi all’altra persona e di prenderla per mano, di uscire dal locale per poter passare una giornata silenziosa ma piena. L’atmosfera ricorda i toni agrodolci di Before Sunset di Linklater, con la differenza che qui è totalmente priva di vibrazioni verbali. In questo flusso totalmente irreale, i due godono del mutare quotidiano della luce, senza dirsi nulla, buttandosi in acqua facendo finta di affogare per ricordarsi com’è bello poi respirare, condividendo un’intimità sconfinata fatta di sguardi e timidi baci. Ecco qui, una fantasia (la mia) con dentro un’altra fantasia (quella della protagonista) che mi hanno portata a riflettere su quanto sia importante il silenzio e su quanto a volte si abbia necessità di cose semplici. Purtroppo, però, le cose semplici non sono mai facili (ma io ci credo, nella e alla semplicità).

Come è stato il lavoro di produzione in questo periodo? Avete dovuto lavorare da remoto? 

Io e il mio produttore, Matteo Gabbianelli, abbiamo limitato di molto le sessioni optando, fin dove possibile, per un lavoro a distanza, come provini e pre-produzioni. Le registrazioni però, specialmente se di qualità, richiedono strumentazioni adeguate, il ché rende inevitabile il contatto diretto. Ritengo che, con le dovute attenzioni, si possa fare (quasi) tutto ed essendo in due sicuramente la situazione non richiede accorgimenti particolarmente pesanti, se non una meticolosa pulizia e il rispetto delle distanze. Nel mio caso, per fortuna, nulla di non fattibile.

Questo brano anticipa qualcosa? Uscirà anche un album nel prossimo futuro?

Eh sì! il brano anticipa qualcosa… (suspense)

Cosa possono fare i tuoi ascoltatori per supportarti in questo periodo complicato?

Dal punto di vista economico, direi che condividere i contenuti, partecipare ad eventuali crowdfunding, comprare il merch sono ottime mosse per supportare un artista. Dal punto di vista umano, l’unica cosa necessaria (e questo sempre) è… sentire. Sentire per davvero, cercare di capire, riflettere su un contenuto, non limitarsi a giudicarlo ma guardarlo andando oltre ed entrando dentro per arricchirlo e dar vita ad altro materiale. Un musicista non esiste senza l’ascoltatore, non totalmente. Se le due cose, poi, si uniscono, beh perfetto!

 

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