[Intervista] Remo De Vico, compositore e disegnatore sonoro. Dalla Mostra del cinema di Venezia al Laterale Film Festival di Cosenza

Anche quest’anno torna Laterale Film Festival, festival internazionale non competitivo di arte cinematografica promosso dall’Associazione Culturale Laterale, dal 13-14-15 settembre, quinta edizione nella città di Cosenza, presso il Cinema San Nicola.

La novità rilevante di quest’anno è rappresentata dall’esposizione d’arte concettuale che si svolgerà all’interno del cinema stesso. Nella mostra che ha per titolo “Lustro” si esporranno le “abrasioni” di Mattia Leo, ovvero pagine in esilio dai libri in cui la cancellazione di alcune parole, tramite l’erosione di un cacciavite, lascia emergere frasi inedite; e l’installazione del compositore Remo De Vico, una colonna sonora in tre movimenti – Astro, Imo e Lustro –, ispirati ai titoli e alle suggestioni delle tre serate.

Abbiamo fatto un paio di domande a Remo De Vico

a cura di Sonia Golemme

 

Ciao, presentati con 3 parole

Salve, un saluto agli amici di piuomenopop, sono Remo De Vico, Compositore e disegnatore sonoro.

Dico subito che la dicitura disegnatore sonoro è in realtà una storpiatura della parola sound designer che dovrebbe essere tradotta come progettista sonoro, ma il concetto di disegnatore implica un’immagine, ed è proprio nella testa di chi ascolta la mia musica il luogo in cui vorrei creare questa immagine interiore.

 

Lunedì è inizito “Laterale Film Festival” – Festival internazionale di cinema sperimentale, dove per l’occasione hai composto una colonna sonora in 3 movimenti – Astro, Imo e Lustro –

Ce ne vuoi parlare? Come è nata l’idea e cosa ci dobbiamo aspettare?

E’ un magnifico festival dove sono stato prima di tutto dalla parte del pubblico fin dalla prima edizione, una incredibile occasione per immergersi nel cinema sperimentale e scontrarsi con tante visioni non convenzionali e mai banali.

Inoltre, e parlo sempre da spettatore, molti di questi cortometraggi sono accompagnati da musiche da tenere in grande considerazione, dunque il Laterale è anche occasione di notevoli scoperte musicali.

L’idea di avere una musica in sala prima delle visioni è una idea del Festival stesso e mi è stata proposta da Mattia Biondi, ideatore del Laterale. Quindi dobbiamo aspettarci una accoglienza abbastanza straniante dal punto di vista sonoro.

 

Come si differenziano le tre tracce, da cosa ti sei fatto ispirare e se ti sei avvalso di collaboratori?

Le tracce si chiamano “Astro, Imo e Lustro” e ricalcano i titoli delle tre serate del festival.

Dal punto di vista della realizzazione tecnica è un lavoro che ho sviluppato nel mio studio senza collaboratori, ma sono state fondamentali le suggestioni ed il dialogo costante con lo staff del Laterale.

Ad esempio Imo è in forte correlazione con la mostra che si trova sempre nella sala cinematografica, ovvero le abrasioni di Mattia Leo, sono partito dallo stesso concetto, cercando suoni ruvidi e abrasivi, creati con un cacciavite e delle corde.

Mi sembrava perfetto per Imo che significa proprio “Situato nella parte più bassa o più interna” perciò questo sfregamento, auspica la fuoriuscita di qualcosa.

Ho comunque cercato in ogni movimento di mettere l’ascoltatore in una situazione meditativa anche attraverso il rumore, per godere al massimo dalle visioni filmiche.

Cinema/musica. Qual è la tua colonna sonora preferita?

Domanda difficilissima, sono davvero troppi i compositori che amo.

Ne dico almeno tre a bruciapelo:

Miklós Rózsa in “Spellbound” di  Alfred Hitchcock

Wendy Carlos in “Arancia Meccanica” di Kubrick

Fumio Hayasaka ne “I Sette Samurai” di Akira Kurosawa

Ma la lista sarebbe così lunga che non basterebbe un’intera intervista solo su questa tematica.

Come non citare però Maurice Jaubert, Piero Umiliani, Morricone, John Williams.

 

Hai curato la colonna sonora di Constitutional Circus, la docuserie di Bernardo Carboni presentata recentemente alla Mostra del Cinema di Venezia.

Quali saranno le tue “sperimentazioni” future?

E’ stata la prima volta di una mia colonna sonora alla Mostra del cinema di Venezia, perciò ne sono stato molto contento, ovviamente spero di tornarci. Così come spero di tornare ad altri festival importanti del cinema come Torino o Rotterdam, chissà magari anche al Laterale con una colonna sonora in cartellone.

Sono soddisfazioni che permettono di dare linfa vitale al percorso che si vuole portare avanti, ma sono egualmente importanti gli sbagli che si fanno. Ricerca vuole dire principalmente commettere errori e non sempre le formule che si sperimentano portano a risultati soddisfacenti, soprattutto nel rapporto con il pubblico, che può essere o meno, diciamo così, fortunato.

Per le sperimentazioni future l’invito è quello di seguire i miei canali Bandcamp, YouTube e Spotify in maniera da essere aggiornati sulle nuove uscite e sui nuovi progetti.

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