[Live Report] Music for Change “12th Musica contro le mafie Award”: una fredda serata riscaldata dalla voce di Cristiano Godano (MARLENE KUNTZ)

© Luca Gipponi

A cura di Renata Rossi

COSENZA – Bocs Art – Residenze Artistiche

23 settembre – SECONDA FASE DI MUSIC FOR CHANGE 12TH MUSICA CONTRO LE MAFIE AWARD

Esibizione di tre dei finalisti del 12° premio di Musica: KUMI, VYBES, YOSH WHALE

Ospite: Cance

Showcase: Cristiano Godano (MARLENE KUNTZ)

Non si può raccontare la serata del 23 settembre di Musica contro le mafie senza accennare al protagonista assoluto della serata: il freddo.

Si gelava, a Cosenza, nonostante di mattina si fossero sfiorati i trenta gradi. Roba da non crederci.
Circondati dal fiume e da una natura incontaminata, i Bocs Art, vere e proprie residenze artistiche, permettono ai musicisti di vivere esperienze uniche, in un mondo in miniatura di condivisione di musica e vita.
In un luogo del genere probabilmente manca solo una cosa: un bar!
L’alcol sarebbe stato molto utile a riscaldarsi un po’ ma vabbè, la musica è stata davvero all’altezza dell’importante manifestazione: ieri hanno suonato i migliori, secondo me, tra i finalisti di Musica contro le mafie e un grande cantautore  e chitarrista italiano, Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz.

KUMI oltre ad essere stata protagonista di The Voice, ha anche duettato con Battiato, aperto i concerti tra gli altri di Ani Difranco, Deep Purple, Vasco Rossi. Il primo brano a dare il via alla serata musicale è stato il toccante Star, dedicato a tutti coloro che non ci sono più e che oggi sono le stelle che brillano e ci illuminano la vita. Il brano di Tenco scelto dalla cantante è stato invece  Amore, amore mio. L’ultimo pezzo un brano dolce, suonato al piano, I can’t control it, che affronta il delicato tema della droga, capace di impadronirsi come un demone del corpo e dell’anima di chi l’assume.

Subito dopo è il momento del rapper Vybes, il più giovane artista del concorso, solo sedici anni, poco più di un bambino. Sul palco, durante una breve intervista, ha manifestato tutta la sua emozione. La sua energia e la forza di cui il ragazzo è capace sono uscite fuori solo durante l’esibizione. Col candore di un ragazzino ha anche ammesso di non conoscere Tenco: la canzone scelta è stata però quella giusta: “Ognuno è libero”, cui lui ha aggiunto una strofa contro il razzismo, è una canzone di protesta degli anni ’60, ancora attualissima ai giorni d’oggi.

Una bella realtà rappresentano anche gli ultimi ad esibirsi, gli Yosh Whale, band campana che mescola l’elettronica al soul.
Ciao, amore ciao, l’ultimo urlo di protesta di Tenco, presentata in versione elettronica non mi è dispiaciuto per niente. I musicisti hanno chiuso con Inutile, brano che vede come protagonista la  periferia delle città, gli ultimi.

Sul palco anche Cance, tutor di musica contro le mafie, ospite anche sulle nostre “pagine” qualche tempo fa. Insieme a brani del suo repertorio ha anche presentato il suo nuovo singolo accompagnato dall’entusiasmo del pubblico.

 

CRISTIANO GODANO

La mia vincita
Sei sempre qui con me
Ti voglio dire
Osjia Amore mio
Danza
Notte
Fantasmi
Musa
Lieve
Nuotando nell’aria

© Anastasia Mammone

Finalmente il momento più atteso è arrivato: alle undici passate, quando il freddo sembrava diventare insopportabile, sul palco sale Cristiano Godano. Il cantante dei Marlene Kuntz è stato capace di sciogliere il ghiaccio che mi teneva bloccata su una sedia, incapace di muovere alcun muscolo.
Il suo primo album solista è una prova cantautorale di altissimo livello che gli ha permesso per un attimo di staccarsi dal cordone ombelicale che lo tiene unito, ormai da quasi trent’anni, alla band. Le sue liriche sono da sempre capaci di trasformare immagini ed esperienze in parole. Il Godano solista mette da parte la rabbia e la foga, presente soprattutto nei primi suoi album, per sublimare le emozioni in soluzioni nuove rispetto alla band.
A Cosenza il cantante inizia proprio con le prime tre canzoni che compongono Mi ero perso il cuore: La mia vincita, Sei sempre qui con me, Ti voglio dire.

Si continua coi brani del repertorio marlenico. Osjia Amore mio, come spiega Cristiano, è ispirata alla figura del letterato russo Osip Emil’evič Mandel’štam. La canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel’štam. Nadia capisce che la fine del marito, vittima delle persecuzioni durante la dittatura stalinania è vicina. Decide dunque di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.

Si continua con Danza e Notte, tratte da Senza Peso, quarto album della band, due brani in cui inizia a farsi avanti preponderante la vena poetica di Godano. Danza è sensuale e raffinata, Notte, conturbante e avvolgente.

Dopo tocca a una canzone richiesta nei giorni passati dai fan, la grintosa Fantasmi, tratta da Uno.
Godano ironizza ancora sul freddo: grazie alla ritmica del pezzo e al suo battere energicamente i piedi per accompagnare la chitarra, è riuscito a scaldarseli un po’. Uno è ancora protagonista con Musa, emozionante ballata, che su disco si arricchisce del pianoforte di Paolo Conte.

A chiudere, due brani che non solo i fan dei Marlene ma chiunque abbia amato il rock alternativo italiano anni ’90 conosce a memoria: Lieve e Nuotando nell’aria; non so quante volte le avrò ascoltate dal vivo ma sono sempre capaci di emozionarmi e di farmi battere il cuore.

Lunga vita a Cristiano Godano e ai Marlene Kuntz e chissà che lo struggente ambiente di questi giorni e la nostalgia dolente che regala Cosenza a settembre possano essere fonte di ispirazione per il cantante. Lo speriamo tanto!

 

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