SBARCO il primo disco solista di ANGELO TRABACE (già Dimartino, Bianconi, Brondi)

© Giulia De Paola

SBARCO

(Believe Music Italia / Sugar Music Publishing)

Il disco di

ANGELO TRABACE

ASCOLTALO

 

“Sbarco” è l’inizio di un nuovo viaggio per il pianista e compositore italiano Angelo Trabace. Un esordio solista che è un’opera aperta, una esplorazione intima che approda in un tempo presente, sospeso, pandemico, apparentemente immobile ma capace di mettere in moto nuove occasioni.

Un cammino introspettivo “che mi ha aiutato a fotografare da dove vengo, forse per capire meglio dove voglio andare”.

Funambolico pianista di alcuni fra i progetti di maggior pregio autorale della musica italiana: Dimartino, Vasco Brondi, Francesco Bianconi, una formazione classica al Conservatorio di Matera, radici lucane, milanese di adozione.

La poetica musicale di Angelo Trabace è un ossimoro: il tentativo di coniugare in una narrazione sonora la sua matrice culturale paesana, folcloristica, popolare fatta di “sud e magia” con la ricerca contemporanea, il nuovo folk, il pop d’autore, la formazione classica con l’improvvisazione jazz e la musica del grande cinema italiano, le crepe del Sud e le nebbie del Nord.

Uno “Sbarco” immaginario e onirico capace di far incontrare Debussy e Cipriani, Glass e Carpi.

“Scrivendo questi pezzi è come se avessi compiuto un atto intimo di libertà.

Ho provato a suonare ciò che ho ascoltato dentro di me, ad abitare me stesso, affrontando la mia paura più grande che era quella di essere giudicato.

Ho messo a tacere il Maestro interiore, il complesso di inferiorità che deriva dallo studio dei classici, i limiti imposti dai generi e dalla musica ‘colta’ intesa spesso come competizione e non come confronto creativo. Per la prima volta sto guardando il pianoforte non soltanto come un antico mostro da affrontare con ‘rigore e disciplina’, ma come un mezzo, che poi è quello che realmente è: un semplice strumento.

Un esordio atteso che si configura come la colonna sonora di un film personale, scritta in un bar di un paesino del sud italia, in compagnia di Wim Wenders e Andrej Tarkovskij ad ascoltare un sogno di Federico Fellini con le musiche di Nino Rota.

 

 

 

 

CREDITI

Prodotto da Angelo Di Mino al “Blackstar Recording Studio” (Milano)

Violini: ‘Alettrovski’ (Alessandro Trabace)

Effetti sonori, violoncello e supervisione sintetizzatori: Angelo Di Mino

Il disco è stato registrato e mixato da Valerio Mina al “Blackstar Recording Studio” (Milano)

Mastering: Alessandro ‘Gengy’ Di Guglielmo presso “Elettroformati Studio” (Milano)

 

 

 

 

 

 

 

 

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