Mahmood e Blanco: il trionfo preannunciato a Sanremo 2022 ora è tutto vero

Hanno messo d’accordo tutti, dagli spettatori ai colleghi, e così Mahmood e Blanco si sono conquistati l’ambito leoncino d’oro del settantaduesimo Festival di Sanremo. Sin dal primo ascolto la loro “Brividi” è stata la canzone più ascoltata di sempre in un giorno su Spotify Italia con 3.384.192 stream in 24 ore. Per fare l’en plein si è posizionata subito al numero 1 su tutte le piattaforme digitali e al 5 nella global chart di Spotify (il più alto debutto per un brano italiano). I dati FIMI/GfK, inoltre, hanno rivelato un risultato straordinario realizzato in soli due giorni: il primo posto tra i singoli più venduti.

La vittoria dei due artisti a Sanremo 2022 era insomma preannunciata. Se pensiamo che ogni anno c’è almeno un cantante in gara che deve combattere contro la “sfortuna del favorito”, possiamo dire che in questa edizione è toccato proprio a Mahmood e Blanco. Loro stessi ne erano convinti prima della serata finale di sabato 5 febbraio, quando ai giornalisti confidavano che “il preferito di solito non vince”.

Noi siamo tranquilli, non ci pensiamo alla classifica. Ci sono tantissimi altri artisti che stimiamo e ci fa impressione immaginare di stare sopra qualche nome. Siamo venuti qui per fare musica ed esibirci in maniera totalmente naturale, speriamo solo di non deludere chi ci segue.

La potenza di “Brividi” arrivata in un colpo secco è data dal suo sapore moderno, dalle voci e i punti di vista degli interpreti che si intrecciano in una perfetta armonia per raccontare come la paura di essere inadeguati, quando si parla d’amore, appartenga a tutte le generazioni. Mahmood e Blanco, 29 anni l’uno e 18 l’altro, hanno rappresentato sul palco dell’Ariston due mondi apparentemente distanti ma legati dalla versatilità e dalla forza emotiva della loro scrittura.

Per questa ragione è stato inevitabile chiedere ai due, durante una delle ultime conferenze stampa da Sanremo, se ci regaleranno altre collaborazioni: “Non lo sappiamo ancora – hanno detto – non ne abbiamo ancora discusso”. Quello che è certo è che come Alessandro (vero nome di Mahmood) ha insegnato a Riccardo (vero nome di Blanco) ad essere più sicuro di sé, quest’ultimo ha insegnato all’altro ad essere più imprevedibile. Dalla strana coppia a due persone che si completano a vicenda è stato un attimo, sono bastate un paio di puntate della kermesse per entrare nel cuore degli italiani mostrando le tinte diverse che può assumere il loro repertorio.

Si sono fatti strada come rapper, hanno creato ballad romantiche/malinconiche come “Rapide” e “Blu Celeste” (entrambe doppio disco di platino), infine come chicca hanno scelto “Il Cielo In Una Stanza” di Gino Paoli per la serata cover del Festival. Anche in questo caso tutto ritorna alle origini del cantautorato e ai primi ascolti, che per Mahmood sono stati Adriano Celentano, Lucio Battisti, Domenico Modugno; mentre il preferito di sempre di Blanco è Paolo Conte.