
a cura di: Antonio Bastanza
LO STRANIERO
Falli a pezzi!
(La Tempesta Dischi)
TRACKLIST
1. Milano-Sanremo
2. Area di rigore
3. Niente ti tocca
4. Punto di energia
5. Falli a pezzi!
6. Artistico serale
7. Soundvillage
8. Plebiscito
9. Animale guida
10. Collezione primavera-estate
Hop, Step e Jump.
Se queste tre parole dette così non vi dicono nulla non vi preoccupate, semplicemente non siete degli appassionati di Salto Triplo.
Hop, Step e Jump sono appunto i tre momenti del salto triplo che seguono la rincorsa, i 3 appoggi che ne determinano la misura, e ognuno di questi ha una importanza praticamente paritetica.
Dopo una prima, fondamentale, fase di slancio fatta di esperienze in altri gruppi, come i sottovalutatissimi Tomakin, i piemontesi pubblicano nel 2016 l’esordio omonimo, un disco che come la ” brezza in una giornata afosa di luglio” fu inaspetatto e gredevole, e due anni più tardi Quartiere Italiano, “il disco Pop che meriteremmo di vedere in testa a tutte le classifiche”.
Che le cose non siano andate proprio così e anzichè Lo Straniero, in testa alle classifiche ci siano balzati un bel po’ di prodotti da alta discografia, belli patinati e strutturati come il marketing comanda, è certamente un peccato ma, paradossalmente, anche qualcosa di non così rilevante.
Ci sono percorsi da compiere, scelte da fare, persone da incontrare e occasioni che, se e quando arrivano, vanno capitalizzate al meglio: è un discorso di traiettorie, di parabole, proprio come nel salto triplo.
Ok (discorsi da) Boomer.
Se il disco omonimo era l’Hop e Quartiere Italiano lo step, Falli a Pezzi! è senza ombra di dubbio il Jump di Giovanni, Federica, Luca, Valentina e Francesco, il disco che determina la misura del loro percorso, la distanza percorsa nel loro salto.
Prodotto ancora una volta assieme ad Ale Bavo, il terzo disco de Lo Straniero è una prova matura e solida, in cui tutto il bello delle precedenti prove viene portato, grazie all’esperienza e alla piena consapevolezza dei propri mezzi, a un livello superiore.
In particolare è palese il salto di qualità a livello di produzione e realizzazione dei brani: più puliti e asciutti, più centrati e compatti, ben armonizzati ed equilibrati.
Il Pop dei 5 piemontesi è, senza ombra di dubbio, di un livello ben più alto di quella che è attualmente la considerazione di cui godono e brani come Milano-Sanremo, di una spanna la mia preferita anche per il richiamo ciclistico alla Classicissima di Primavera, Soundvillage e Animale Guida non sfigurerebbero in Heavy Rotation nei palinsesti estivi dei maggiori network radiofonici.
Nel solito gradevolissimo ballo tra elettronica e acustica, tra pieno e vuoto, tra sogno e realtà Falli a Pezzi! si dimostra un disco libero e personale che sposta ancora e definitivamente in là la parabola artistica di una band che non è più una sorpresa ma una certezza del Pop Italiano.
Il terzo disco de Lo Straniero va valutato però anche nell’infinito anelito a migliorare di Facelli e soci, per i quali ogni lavoro è un arrivo e una ripartenza. E allora Falli a Pezzi! diventa non solo il passo che determina la loro misura ma anche e soprattutto la misura da superare, in un percorso di crescita che è stato finora costante e che una stagione di concerti, finalmente normale, e di confronto con il pubblico non farà altro che esaltare.
Ah, se ve lo steste chiedendo il più grande triplista di sempre è stato un improbabile Britannico su cui nessuno avrebbe scommesso un pound ma che, come il gabbiano di cui porta il nome, con abnegazione e determinazione volò splendido e aggraziato, chiudendo la sua traiettoria di salto più lontano degli altri: Tutto arriva per chi sa aspettare.

di +o- POP