[Recensione] NO THANK YOU: lo sfogo di Little Simz

ph. Karolina Wielocha

 

A cura di Erica Biscuolo

 

 

Little Simz

NO THANK YOU

 

 

TRACKLIST:

Angel 

Gorilla

Silhouette

No Merci 

X

Heart on Fire

Broken 

Sideways

Who Even Cares

Control 

 

E’ passato poco più di un anno da quando Little Simz, giovane rapper britannica di origine nigeriane, ci ha deliziati con la pubblicazione di Sometimes I Might Be Introvert, quarto meraviglioso album della giovane artista, musicista eclettica e fuori dagli schemi, in grado di coniugare poesia e impegno politico, e di farlo con accattivanti sonorità che spaziano dal jazz all’hip hop, dal soul al gospel, passando per il funk, il blues e l’R&B, eppure questi quindici mesi sono stati a tal punto intensi da aver sollecitato l’urgenza di tornare in studio. NO THANK YOU, pubblicato il 12 dicembre, è il risultato di questo sfogo. 

In dieci tracce e poco più di quarantanove minuti l’artista, all’anagrafe Simbiatu Abisola Abiola Ajikawo, espone tutto ciò che di marcio c’è nell’industria musicale, riflette sui concetti  di integrità e di onestà, parla del sentirsi pugnalata alle spalle dalle persone più fidate, di tradimento e delusione, e lo fa con un’autenticità e un coraggio che pochi possiedono. Little Simz è tagliente e incorruttibile, nelle sue parole traspare tutta la passione di un’artista che, quando si tratta della sua arte, non è disposta a scendere a compromessi. 

Già dalla prima traccia, Angel, la rapper non ha peli sulla lingua e punta il dito nei confronti di Rob Swerdlow, storico manager dell’artista, recentemente scomparso dal suo entourage. Nonostante non ci siano state ufficiali dichiarazioni sulle motivazioni che hanno portato a questo brusco divorzio, il racconto fa emergere un quadro nel quale gli interessi economici del manager sono stati un ostacolo alla libertà d’espressione dell’artista che in No Merci, potente traccia d’accusa, dichiara: “You ain’t in the studio with me, but want commission, And if I wanna release my art, I need permission”. Contratti, commissioni e trasparenza sono le parole chiave che si ripetono per tutto l’album, in cui le basi groovy dal sound fresco dell’hip hop moderno, ma  ricco di influenze funk, soul e motown anni Settanta, addolciscono il percorso dell’artista verso la ricerca di un proprio centro e della propria serenità dopo aver visto importanti rapporti di fiducia sgretolarsi nel momento decisivo in cui il mondo si accorge del suo talento e chiede di più. 

Colonna portante del disco è poi la riflessione sulla salute mentale, sulla prevenzione e la cura del benessere interiore come di quello fisico, tema che in questo 2022 è affiorato come mai prima d’ora nei discorsi di molti grandi artisti, pensiamo, ad esempio, alla bellissima sensibilizzazione sul tema nell’ultimo album di Kendrick Lamar, Mr Morale & The Big Steppers, non per altro, importante ispirazione di Little Simz . Broken, settima traccia del disco, forse il vero capolavoro dell’artista, consiste in sette minuti densi di significato dove la giovane rapper riflette sulle sue ferite, le sue insicurezze e sulle sfide che, ancora, essere una donna nera comporta (Why is mental health a taboo in the Black community?). Ma soprattutto Broken è una raccolta di pensieri su che cosa significhi essere artisti, sullo scoprire la propria missione e rimanere fedeli alla propria visione. “All I wanted to do was uplift the women” confessa Little Simz nel brano, eppure, con la sua maturità e la pacata saggezza non corrisposta dalla sua giovane età, sembra chiamata a fare molto di più: la sua musica ha l’ambizione di guarire traumi generazionali e di insegnare ad amare la propria pelle ed essere orgogliosi della propria storia. 

Control è il brano scelto da Little Simz per concludere il disco, unica canzone d’amore del progetto. Dopo lo sfogo appassionato, l’album si chiude con una nota di dolcezza, una dichiarazione d’affetto, un legame speciale che le permette di ritrovare la via verso la pace.

 

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