
a cura di Massimiliano (Max) Orrico
Giovanni Truppi
Infinite possibilità per esseri finiti
TRACKLIST
- Intro
- Centocelle
- La felicità
- Donut I
- Moondrone
- Burger King
- Alcune considerazioni
- Amarsi come i cani
- Le persone e le cose
- Donut VI
- Amico
- Donut XVII
- Infinite possibilità
- Temporale
- L’uomo buono muore
- Donut XV
- Camminando per via Indipendenza un sabato sera ascoltando la nuova canzone dei fratelli Eno
- Fine
Lettera aperta a Giovanni truppi
“Era questo il regno dei cieli che aspettavamo?”
Giovanni, questa è l’ultima domanda che poni alla “Fine” del tuo disco.
Sai, l’ho ascoltato aggiungendo ai suoi rumori di fondo quelli delle cose che succedevano attorno a me e al rumore delle mie stesse azioni.
Sì Giovanni, perché “Infinite possibilità per Esseri finiti” è un disco del quotidiano agire, delle foto suonate, parlate e cantate, di frammenti di un qualsiasi oggi, di questo tempo che viviamo e “Alcune considerazioni” possono essere tue come di qualcun altro.
Il disco, caro Giovanni, è diverso dagli altri che hai fatto, è più vario nelle sonorità e nei ritmi, c’è molto parlato, alla Gaber, come racconta tua mamma a tavola, o alla Max Collini, come gli dici tu al telefono, in due delle 4 puntate del podcast che ti sei inventato per non parlare (quasi) mai del disco.
Affronti, affrontate, tu, Marco Buccelli e Niccolò Contessa, temi sia testuali che musicali, semplici e complessi e diversi tra loro; racconti che riflettono e fanno riflettere, e sarebbe un peccato che qualcuno non li ascoltasse mentre cerca la felicità, perché mentre si cerca la felicità, spesso, troppo spesso, accadono cose.
Dal privato alla vita comune, sociale e politica, tutto si intreccia nel tuo disco come nelle giornate e nelle notti di chiunque.
Si va dal racconto della tua vita che diventa quella di tutti noi in “Moondrone” prima e in “Burger King” subito dopo, all’elenco apparentemente asettico de “Le persone e le cose” che incanta e a tratti commuove, allo zampino di Pacifico in “Temporale”, che accompagna con leggerezza il peso di una canzone d’amore.
Caro Giovanni, ste luci e ste ombre dentro sto disco che hai voluto regalarci le ritroveremo anche dal vivo? Ne sono certo, e so anche che ci sarà qualcuno di fianco a te ad aiutarti in questo.
E poi come hai fatto a farti dare le musiche dai Signori Eno? Li hai incontrati in via Indipendenza?
Quanto siamo fortunati a vivere questa vita? Da uomini liberi, consapevoli però che
esistono ancora gli schiavi
Tanto le parole e le musiche che le accompagnano da venerdì 28 le potranno ascoltare tutti, e da quel giorno non saranno più tue nè mie o di quanti come me hanno avuto modo di sentirle prima che Spotify se ne appropriasse; tutti/e ci si ritroveranno, di questo ne sono certo.
A ritrovarci in qualche caffè librarie o in qualche villa vecchia della mia città, quest’estate o più in là
Un bacetto a Lucia, Ciao Giova’
Qui il link all’ascolto e all’acquisto: https://truppi.

di +o- POP