[RECENSIONE] Osate, senza timore: ritornano gli I Hate my Village!

I HATE MY VILLAGE

NEVERMIND THE TEMPO

 

 

TRACKLIST
1. Artiminime
2. Water Tanks
3. Italiapaura
4. Eno Degrado
5. Mauritania Twist
6. Erbaccia
7. Jim
8. Dun Dun
9. Come Una Poliziotta
10. Broken Mic

 

Definire un gruppo di musicisti una Super Band è pratica estremamente abusata, spesso legata solo a quanto famosi siano i componenti e non al reale valore di ciò che viene proposto.

Tanto più in Italia, dove non di rado ci siamo riferiti con questa definizione ad accozzaglie di cantanti di musica leggera, non sempre leggerissima, messi insieme per un qualche Sanremo d’antan.

Premesso questo avere a che fare con gli I Hate My Village scardina qualunque preconcetto si possa avere sulle superband.

Il quartetto formato da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena), di super non ha solo la provenienza dei suoi membri da alcune dele realtà più splendenti del panorama indipendente italiano. Super è l’attitudine a voler andare oltre quanto già fatto nel precedente album omonimo e a sperimentare, super è, ovviamente, la maestria nel suonare, super è la creatività con cui elaborano brani che sono un vero antidoto al conformismo musicale.

Un “manuale degli errori”, un invito a sbagliare e ad esplorare senza alcun timore atmosfere desuete ed inaspettate, un manifesto di contaminazione e creazione lontano anni luce da qualunque schema, una esortazione a osare in maniera spregiudicata: questo e molto altro è Nevermind the tempo.

Si parte con la travolgente e, a tratti, psichedelica Artiminime per dirigersi immediatamente nel cuore pulsante dell’afrobeat di Water Tanks, si passa attraverso la trasversalità di Eno Degrado ed Erbaccia per planare sulle venature soul di Jim, apparentemente spensierata colma invece di dubbi e malcontento. Dalla strumentale, ondivaga e talvolta magica Dun Dun si procede in direzione di uscita con l’imprevedibile Come Una Poliziotta e la morbida e dilatata Broken Mic, degna conclusione di un disco scoppiettante.

Impossibile perderli dal vivo: il 22 e 23 maggio al Locomotiv Club a Bologna a Express Festival, il 25 a Torino a Jazz Is Dead, il 7 luglio a Sesto Al Reghena (PN) a Sexto’Nplugged, il 12 ad Agrigento a Ellenic Festival, il 14 a Viterbo ad ATB Festival, il 24 a Milano al Castello Sforzesco, il 25 ad Assisi a Riverock, il 27 a Roma a SUPERAURORA Festival, il 9 agosto a Pineto (TE) a Pinetnie, l’11 a Locorotondo (BA) a Locus Festival, il 14 a Maida (CZ) a Color Festival, il 15 a Lecce a SEI Festival e il 6 settembre a Cagliari a KME.