PUGNI NEI RENI: BELLO MA I PRIMI DISCHI ERANO MEGLIO

Incontro oggi “I PUGNI NEI RENI“, duo bergamasco composto da Giacomo Fadini e Christian Paganelli. Il loro album d’esordio “Bello ma i primi dischi erano meglio”, è uscito il 27 Febbraio 2016.

Pugni 2

Come nasce il gruppo e da dove deriva il suo nome?
Dalle afose domeniche pomeriggio del 2013. Per due studenti universitari il periodo dopo la fine degli esami di Giugno diventa liberatorio ma incredibilmente tedioso. Quindi abbiamo deciso di occupare una domenica in saletta. I Pugni Nei Reni sono ragazze bellissime che sono fuori dalla nostra portata, almeno secondo l’accezione del suo inventore. Noi siamo il senso di inferiorità e di insoddisfazione che c’è dietro a questa espressione.

“Bello ma i primi dischi erano meglio” è una frase fatta, un titolo molto forte per un album, soprattutto se lo sommiamo alla grafica della copertina apparentemente non curata e al nome che avete deciso di dare alle date di presentazione “Un Tour Mediocre” . Parlatemi di questa scelta
Diciamo che “Tutto molto bello” e “Solo cose belle” erano già presi. Quindi ci siamo accaparrati i posti che nessuno vuole: la mediocrità, il normale, l’ordinario. Siamo un gruppo conscio della propria posizione e per quanto sono stati abusati i termini di bello stupendo, meraviglioso, WOW, strabello e similari, Mediocre è l’unica parola che fa scalpore. Perché nessuno vuole essere mediocre prima di essere bello. Il titolo del disco è verità. Solo che a noi mancano i primi dischi. Forse li faremo un giorno.

Le vostre canzoni sono composte da testi con parole inventate o accostate in modo casuale. Cosa vi ha portato a prendere questa strada?
Scriviamo male e ci esprimiamo ancora peggio. Ma dovevamo far passare la cosa come un colpo di genio, quindi abbiamo deciso di essere contro il vuoto dei testi del cantautorato italiano e di velocizzarne la morte definitiva. Le loro stupide storielle personali che esaltano l’individualismo e la lamentela improduttiva hanno palesemente rotto i coglioni. Di sicuro a noi. Non vogliamo che la gente si fermi a riflettere, dicendo “Ok, hanno i testi inventati, quindi vogliono mettere in luce il blablabla…” ma vogliamo che semplicemente si arrivi a pensare “Ok, c’è una band che canta in finto inglese. Adesso voglio qualcosa di nuovo.”

Quali generi musicali vi hanno principalmente influenzato?
Tutti quelli che riesci a sentire nel disco.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana?
Penso che trattare un argomento del genere in una risposta di un’intervista non sia fattibile. Dico solo che chi sa fare qualche vero mestiere (booker\promoter\direttore artistico\tecnico\distributore\ufficio stampa) dovrebbe cercare di divulgare più possibile quello che fa. C’è una forte ignoranza su come si muove il tutto e come le varie figure professionali dovrebbero interagire tra loro e come bisognerebbe lavorare.

Vi sentiti accolti o penalizzati i dalla vostra città in quanto musicisti?
Ci sentiamo fondamentalmente come tutti gli artisti emergenti: inutili. Essere a Bergamo piuttosto che in altre città è un vantaggio. C’è un ottimo movimento e un forte aumento del pubblico. Chi dice di non farcela incolpando la città non sa fare questo “mestiere”.

Date ai nostri lettori un motivo per sostenere il progetto Pugni nei reni ed acquistare il vostro nuovo album
Abbiamo già dato il peggio di noi.
Non vi deluderemo mai.

LOCANDINA PUGNI