La prima delle Lettere scarlatte cantate da Tullio Cesario – NOAH @ Teatro dell’Acquario

Di Massimiliano  (Max Orrico)

 

 

 

Ed è di lunedì, a simboleggiare l’inizio, che Tullio Cesario decide di presentare assieme ai fidi musicisti che lo accompagnano, “Lettere scarlatte”, disco del Progetto NOAH che ha visto la luce grazie a un partecipato crowdfunding. La copertina del disco è opera del grafico e disegnatore Roberto Gentili, mentre la stampa nasce dall’incontro con Max Montanari della Alkatraz, agenzia di management, booking e produzioni musicali emiliano-romagnola.

L’Otra Vez bistrot che fa da ingresso al teatro vero e proprio, è pieno del via vai della gente che attende di entrare, prendere posto e assistere al concerto.

Si arriva poi in sala: appassionati, musicisti, e amici, si siedono sulle poltroncine verdi del Teatro dell’Acquario, scelto da Cesario per l’atmosfera intima che sa creare tra chi si esibisce ed il pubblico.

Sipario chiuso, la voce di Cesario in una sorta di lettera a se stesso introduce la sua apertura e quindi il primo pezzo.

Sul palco assieme a Tullio, anima, chitarra e voce del progetto, Giuseppe Paese al basso, Andrea Scalzo alla chitarra elettrica e Paolo Scarnati alla batteria, fanno prendere vita alle canzoni del disco, pezzi che raccontano storie su strade fatte di un rock, a volte morbido e spesso tirato al massimo con le ritmiche post punk e le chitarre distorte. Il risultato migliore si ottiene quando ad affiancare la band sul palco sale Ilario, ospite che aiuta a dilatare i suoni.

Tra una canzone e l’altra di Lettere scarlatte c’è spazio per qualche aneddoto, ringraziamenti, cover che diventano omaggi, e dialoghi col pubblico. Tullio Cesario prova così a smorzare l’emozione e la tensione provate prima di iniziare e manifeste lungo tutto il concerto.

I Noah ci ripropongono versioni più spinte ritmicamente di una “Lamezia Milano” brunoriana, “A mano a mano” di Cocciante che è un omaggio a Rino Gaetano che la portò al successo definito l’artista “nostro mai dimenticato” da Tullio Cesario. Si va avanti con “la canzone più bella mai scritta degli ultimi 50 anni”, ovvero “Impressioni di settembre”, sempre per citare il deus ex machina del progetto NOAH.

Nei pezzi del disco, tra cui Adesso tocca a me, scelto come singolo apripista dell’album, riecheggiano inesorabilmente gli anni novanta come approccio compositivo e melodico nonché nella costruzione dei testi, scritti interamente da Tullio Cesario e riarrangiati assieme a Joe Santelli nell’Officina 33 giri.

E tra tanti wow, urletti e applausi si è consumata mirabilmente la data 0 delle Lettere Scarlatte, del progetto NOAH volutamente in casa, a Cosenza.

Buona la prima!

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