Criminale o Robin Hood? Chi è Ned Kelly, il nuovo modello di Mezzosangue

A cura di: Serena Coletti

 

Ci siamo. Mancano pochi giorni ormai alla tanto attesa quanto rimandata pubblicazione del nuovo, doppio, album del rapper Mezzosangue. L’artista romano aveva infatti già annunciato una data di uscita del disco, ovvero il 10/10, proprio durante il concerto fatto nella sua città natale quest’estate, salvo poi scusarsi in un post su Facebook con i suoi fan chiedendo loro ancora un po’ di pazienza. Ma, proprio nel live a Villa Ada dal quale aveva lanciato il countdown per l’uscita del nuovo album, il rapper ha presentato al suo pubblico alcuni indediti che dal 23/03 troveremo in “Tree – Roots & Crown”, tra i quali un brano che è sembrato subito in grado di coinvolgere il pubblico: “Ned Kelly”.

Ora, a pochi giorni dall’uscita dell’album, Mezzo sceglie proprio questo brano come primo singolo, e ne pubblica anche un video diretto da lui. La traccia è espressione di quella grinta caratteristica del rapper mascherato, il testo ancora una volta è una critica severa e diretta alla società odierna e al mondo della musica italiana in particolare, che si articola tramite una serie di citazioni letterarie, storiche e filosofiche. Il verso però che sicuramente rimane più impresso è quello ripetuto ossessivamente durante il ritornello:

“Voglio morire come Ned Kelly”

Chi è quindi il protagonista di questo pezzo, che Mezzosangue ha genericamente dedicato durante il live a “un fuorilegge australiano”?
Edward Kelly, passato alla storia con il nomignolo di Ned, è uno dei 12 figli di un galeotto irlandese, costretto ai lavori forzati in Australia, terra che dà i natali al nostro personaggio intorno al 1855. Il padre muore molto presto, e per la famiglia Kelly inizia un periodo di vera e propria persecuzione da parte della polizia, che continua ad arrestare Ned basandosi su accuse infondate e trovandosi quindi costretta a liberarlo. Questa esperienza, che forgia il carattere del giovane, facendolo crescere con una indole ribelle alle autorità, non era inusuale nelle colonie inglesi dell’epoca, dove l’establishment protestante era solito portare avanti ogni forma di discriminazione verso gli immigrati a maggioranza cattolica. Dopo aver tentato una serie di lavori però, Ned decide di seguire il nuovo marito della madre nel furto di cavalli e bestiame, dando vita ad una vera e propria gang insieme ai suoi fratelli e dimostrando abilità fuori dal comune che attirarono ancora più rancore da parte delle forze dell’ordine.
Tutto precipita definitivamente quando, nell’aprile 1878, un poliziotto, tanto affidabile da essere poi congedato per ebbrezza eccessiva in orario di lavoro, va a casa dei Kelly, presumibilmente per arrestare uno dei fratelli, e denuncia di essere stato colpito da proiettili sparati da Ned, che, con buona probabilità, non si trovava neanche nell’appartamento. La polizia ritiene questa accusa sufficiente ad arrestare la madre e a promettere una ricompensa di £100, cifra destinata a crescere esponenzialmente nel tempo, a chiunque li consegnasse allo stato, vivi o morti. Inizia quindi una vera e propria caccia all’uomo, ma Ned Kelly e i suoi, invece di ritirarsi o fuggire, intraprendono una attività, la di rapina di banche, dove dimostrano definitivamente una genialità fuori dal comune, incassando successi strepitosi e prendendosi letteralmente gioco delle forze dell’ordine e di tutta quella parte del paese mobilitatasi per incastrarli.
La taglia sulle loro teste intanto ha raggiunto il valore di £2000 e la band dei Kelly, esaltata dai continui successi e da un uso smodato dell’alcol, inizia a sentirsi imbattibile, fino a cadere in un passo falso. Il 29 giugno 1880, infatti, vengono raggiunti dalla polizia mentre si apprestavano a mettere a segno un attacco a un treno, muniti di armature costruite da loro stessi con il ferro degli aratri. Si scatenerà una sparatoria violentissima dalla quale Ned emergerà miracolosamente come unico sopravvissuto tra i suoi uomini, dopo essere stato colpito da ben 20 colpi, accrescendo se possibile ulteriormente il proprio mito. Un testimone oculare riporterà infatti in una lettera ai genitori “La polizia pensava fosse un diavolo, vedendo i proiettili dei loro fucili scivolare su di lui come grandine… la forza dei proiettili lo faceva vacillare, ma è stato solo quando lo hanno colpito alle gambe che è caduto, esclamando ‘sono fottuto’”. La grandissima fama acquisita però non basterà a Ned Kelly per risparmiarsi l’arresto né tanto meno la condanna a impiccagione, eseguita l’11 novembre 1880, tra le proteste popolari.

Il video dell’ultimo singolo di Mezzosangue ripercorre proprio le avventure, in un’ambientazione western, di questo fuorilegge, e termina con la scena dell’esecuzione, prima della quale si vede il protagonista pronunciare delle parole che non riusciamo a capire. Non è un caso: dopo la sua morte si accese effettivamente un dibattito attivo tutt’oggi su quale fu l’ultima dichiarazione, che inizialmente si credeva fosse stata “Such is life”. Fonti più accurate avrebbero però smontato questa tesi, preferendo l’idea di “Oh well, it’s come to this at last” come ultime parole. Ma il rapper romano non è certo l’unico artista ad aver subito il fascino di questo personaggio, che già aveva ispirato per esempio una canzone di Johnny Cash, intitolata proprio “Ned Kelly”, e un paio di film, che hanno visto susseguirsi nel ruolo di protagonista Mick Jagger e Heath Ledger. Se quindi la popolazione australiana sembra ancora spaccata tra chi giudica questo uomo un Robin Hood d’oltreoceano e chi lo condanna come violento criminale, i media sembrano tutti influenzati dal fascino del ribelle, che hanno eretto quasi a mito.

L’interpretazione che il rapper romano dà di questa storia è ben chiarita dalla didascalia del video, “Colonie mentali e Fuorilegge della Parola“, che suggerisce una visione della vita di Ned Kelly e del periodo coloniale come metafora di un presente che sembra regredire continuamente; in questo contesto Mezzosangue non ha esitatazioni su quale personaggio sia più vicino a lui.

“Vivono di regole e non posso rispettarle,
invadono parole pronti per colonizzarle e farle loro.
Come per comprarle,
ti guarderanno storto se provi a utilizzarle di straforo.
E a furia di colpi diventi sbirro, dillo:
sognavi divise con manganelli.
Io prenderò i colpi ma starò zitto, zitto!

Voglio morire come Ned Kelly!”

 

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