Un viaggio tra lo spirito e le stelle: esce Alone vol.1, il nuovo disco di Gianni Maroccolo

A cura di Antonio Bastanza

Gianni Maroccolo

Alone vol.1
(Contempo Records)

TRACKLIST

1- Cuspide
2- Tundra
3- L’Altrove preludio
4- L’Altrove
5- Sìncaro
6- Alone to be continued

 

Oggi, 17 Dicembre, è finalmente il giorno.

L’attesa per l’uscita di Alone vol.1, il primo capitolo del nuovo progetto solista di Gianni Maroccolo, era grande almeno quanto le aspettative per il lavoro di un artista che durante la sua carriera ha segnato la scena musicale italiana in maniera indelebile.

Parliamo di un uomo che, così per dire, ha fondato i Liftiba negli anni 80, i CSI nei ’90 che nel nuovo millennio sono mutati nei PGR, è stato bassista dei Marlene Kuntz e dei Beautiful, il side project è nato che da questa collaborazione e con l’apporto di Howie B, è cuore pulsante dei Deproducers e messo lo zampino in un milione di altre produzioni.
E parliamo anche dell’uomo che ha realizzato uno dei dischi più belli degli ultimi 20 anni della musica italiana, quel “VdB23/Nulla è andato perso” condiviso col compianto Claudio Rocchi, ma questa è un’altra storia.

Quella che raccontiamo oggi è la storia di un progetto ambizioso e unico, un viaggio che solo un visionario musicista come Gianni Maroccolo, può permettersi di affrontare.
Alone, quasi 50 minuti in sei tracce, è un “disco perpetuo” come lo definisce lo stesso Marok. Non un album isolato ma un percorso sonoro unico e senza fine, articolato in molteplici tappe con cadenza semestrale: il 17 dicembre e il 17 giugno di ogni anno.
Alone è molto più che un semplice progetto musicale, perché Gianni, nel solco dell’attitudine che lo accompagna da sempre e che lo ha portato a condividere palchi ed esperienze con le personalità artistiche più varie, ha scelto di far affiancare le proprie creazioni dalle illustrazioni del bravissimo Marco Cazzato e dai racconti immaginifici di Mirco Salvadori.
E non basta perchè Marok sceglie anche di farsi accompagnare da due tra gli artisti più importanti del panorama italiano: Jacopo “IOSONOUNCANE” Incani e Stefano “Edda” Rampoldi.
Il disco si apre con Cuspide, in cui rumore e malinconia si abbracciano alla perfezione, per proseguire proprio con il pezzo scritto assieme a Incani, una lunga suite elettronica, vero compendio dell’incredibile talento musicale dei due. A far da preludio ad L’Altrove, il brano che ospita Edda, è invece un brano in cui è il solo Marok ad essere protagonista e che anticipa le sonorità orientaleggianti che caratterizzeranno il pezzo successivo, cui il mantra recitato dalla voce inimitabile di Stefano Rampoldi e il sitar di Beppe Brotto intarsiano il tappeto psichedelico e spirituale pensato da Maroccolo. Ma è Sìncaro, il brano successivo a essere quello più sorprendente, grazie alla presenza della tromba di Enrico Farnedi e, soprattutto, della voce oscura e profonda di Luca Swanz Andriolo, cantante dei Dead cat in a bag, che conferiscono un valore aggiunto a un pezzo le cui atmosfere ricordano molto quelle di Vdb23.
Il disco si chiude con Alone to be continued, epilogo non epilogo già nel titolo e che è già introduzione al volume successivo: una traccia interstellare, un viaggio tra i pianeti e le le galassie, in una dimensione lontana dallo spazio e dal tempo.
Alone è un disco ostico e forse proprio per questo ancora più bello, perché spinge ad ascoltare in maniera attiva ogni brano, a prestare attenzione ai dettagli, a scorgere nelle pieghe delle armonie di Maroccolo la bellezza e la meraviglia che sono da sempre i motori della sua attività artistica.

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