La voce del fato – HUGO RACE FATALISTS @ Circolo Arci Progresso, Firenze

A cura di Marlene Chiti

 

Firenze, 10 Maggio 2019

Da anni leggendo i lanci dei concerti e dei lavori di Hugo Race mi domando come possa sentirsi un artista che nonostante una carriera variegata più che trentennale si trovi sempre presentato come ex membro di una formazione con cui non collabora più da oltre due decadi.

Quale che sia la risposta, in Toscana Race si è costruito una solida base di appassionati che non manca mai di fargli sentire il suo supporto; a Firenze in particolare sembra aver fatto la propria tana al benemerito Circolo Arci Progresso, il cui cartellone è gestito dall’associazione culturale La Chute, spesso toccato dai suoi tour e dove anche stavolta tutti i posti disponibili, sia a sedere che in piedi, sono occupati  da un pubblico attento ed entusiasta tanto da richiamare a gran voce sul palco i musicisti per due bis.

Purtroppo questa sera l’audio non è dei migliori e se questo non va troppo a detrimento del godimento dello spettacolo grazie alla natura “viaggiona” delle musiche folk blues con componenti psichedeliche e inserti quasi ambient, lo stesso non si può dire per la bella voce calda di Race che a tratti risulta quasi inintelligibile tanto da rendere difficile distinguere le parole delle canzoni.

Sotto il nome Fatalists si vedono riuniti  Francesco Giampaoli  e Diego Sapignoli dei Sacri Cuori alla sezione ritmica e Giovanni Ferrario alla chitarra.

Spina dorsale della scaletta del concerto è la riproposizione integrale dell’ultimo Taken by The Dream uscito a fine Aprile per Glitterhouse Records e Goodfellas (leggi la recensione), intercalata dall’esecuzione di alcuni pezzi dai lavori precedenti come The Power of You and I e l’ottima No God in the Sky. Dall’ultimo lavoro a distinguersi sono la vivace Gonna Get High, la title track Taken by the Dream, Heaven & Hell e soprattutto il dittico country blues Smoking Gun e Fools Gold per le quali si può ritirare in ballo l’accostamento a Nick Cave ma non il Cave dei Bad Seeds quanto quello più recente dedito a comporre in coppia con Warren Ellis crepuscolari colonne sonore per western contemporanei in cui troverebbero perfetta collocazione le due canzoni di Race.

Hugo Race continua a produrre  e interpretare musica interessante e, al netto dell’audio non perfetto di questa serata, ad essere coinvolgente ed intenso dal vivo.

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