“Namastereo” è terzo album dell’“one man orchestra” Giuseppe Costa, in arte YOSONU

Mercoledì 1 aprile è uscito

“Namastereo”

Il terzo album dell’“one man orchestra” Giuseppe Costa, in arte YOSONU.

Mercoledì 1 aprile è uscito in digitale “Namastereo” (La Lumaca Dischi / Audioglobe), il terzo album di Giuseppe Costa, in arte YOSONUAll’interno del disco la collaborazione eccezionale di Enrico Gabrielli che arriva “a sorpresa” con ben 6 clarinetti bassi nel brano “Cucumanda”, primo estratto uscito con videoclip: un brano dall’incedere potente e articolato, con la voce che alterna sussurri e “mantra dialettali” a ritmiche scomposte. Ecco il video:

Un album in cui YOSONU ha suonato batterie elettroniche, percussioni, voci, kalimba, beatbox, marranzano vietnamita, body percussion, bidoni e oggetti e che rappresenta per la “one man orchestra” il manifesto del suo nuovo sound, il “free-pop”“libero, psichedelico, articolato, evocativo, ossessivo, politico, elettronico, industriale, popolare –  racconta il polistrumentista calabrese – L’utilizzo del suono degli oggetti e lo studio delle possibilità della voce passano da una massiccia effettistica, che rende il lavoro più vicino a sonorità sintetiche/industriali e spesso psichedeliche. Complesse poliritmie, riff in loop che divengono “mantra”, uso di oggetti quotidiani, voci filtrate e diplofonie sono il trademark di questo esperimento dalle influenze molteplici e singolari: dagli Area a Bobby Mc Ferrin, dai Justice agli Einstürzende Neubauten”.

“Namastereo” è composto da nove brani: il primo è “38.515712”prima composizione di Yosonu scritta per ensemble: fagotto, violoncello, violino, flauto traverso, basso, chitarra e percussioni per un brano registrato in presa diretta che spiazza e crea la tensione perfetta per entrare nel disco. Il secondo è “Cucumanda con la partecipazione dell’ispiratissimo Enrico Gabrielli.  Poi “Tristi per caso”: una scura pulsazione fa da impalcatura all’ingresso progressivo di suoni e di voci malinconiche che somigliano a un rito, che sembra tenersi nel riverbero di un’industria abbandonata. Il brano Mono Moon” è il momento più “heavy” dell’album: fra le batterie spezzate si affacciano voci così filtrate che fanno sembrare senza peso i corpi che le emettono: niente fantasmi, è solo assenza di gravità. In Silence”, la voce mediterranea di Lavinia Mancusi si muove con leggerezza sulle frequenze elettroniche e tra i rumori acustici di questa “colonna sonora senza film”. This journey” è una traccia sospesa, come la condizione del protagonista (delle migliaia di protagonisti) di cui racconta. Inusuale per Yosonu: pochi elementi e voce delicatissima, bano Intenso con un epilogo coinvolgente e inaspettato. Dopo la parentei elettro-rock di ?”, il disco si avvia al termine con See more” in cui Yosonu si ispira a “Brigante se more”, ma sceglie di non farne la rilettura: la voce è l’unica protagonista e si fa carico sia di trasferire il messaggio sia di tenere in piedi l’intero brano e 16.164102”: l’ensemble (+1) che ha aperto le porte dell’album suona per condurre il visitatore verso l’uscita. Forse però sta già ricominciando il giro, il viaggio.

© Sonia Golemme

L’album è composto, arrangiato (il brano “See More” arrangiato insieme a Valeria Cardullo) e prodotto da Giuseppe Costa. Tutte le voci sono state riprese da Alessio “Lex” Mauro nella cave degli AllmyfriendzareDEAD, a Reggio Calabria. Enrico Gabrielli ha suonato i clarinetti bassi su “Cucumanda” (ripresi da Fabrizio Chiapello, al Transeuropa Recording Studio, Torinoe Lavinia Mancusi ha cantato su “Silence” (ripresa da Mauro Menegazzi, a Manziana – Roma). “38.515712” e “16.164102” sono stati registrati dal vivo al LM Recording Studio di Reggio Calabria da Alessio “Lex” Mauro con: Giuseppe Federico al fagotto, Mario Licciardello al violoncello, Domenico Modafferi al violino, Eliana Moscato al flauto traverso, Valeria Caudullo al basso elettrico, Davide Mezzatesta alla chitarra elettrica, Yosonu alle percussioni. Mixato da Carmelo Scarfò e Giuseppe Costa. Masterizzato da Carmelo Scarfò e Alessio Mauro al Nunu Lab, Mammola (RC). Illustrazioni e grafiche di Massimo Sirelli, che ha operato come freelance su progetti riguardanti grandi marchi (Ferrero, Seven, Fiat, Rai, etc) e i cui lavori sono stati pubblicati su importanti libri di graphic design.

© Valeria Caudullo

Yosonu è il progetto di Giuseppe “drumz” Costa, batterista (dal 1997) ha suonato in diverse formazioni (Adriano Modica, Carmine Torchia, Marvanza, Teresa Mascianà e altri), docente di body percussion e propedeutica musicale per bambini e adulti, anche architetto. La “one man orchestra” conta 300 concerti in 4 anni tra club, caffè letterari, raduni buskers e festival (con Alborosie, Uzeda, Afterhours, Gogol Bordello, Wrongonyou e altri). È stato in classifica KeepOn tra i migliori live di marzo 2018 in Italia. Nel disco Happy Loser (CNI Unite, 2017) ha ospitato John Egan – eccentrico flautista degli Ozric Tentacles e dei Dream Machine – e il grande Paolo Tofani, chitarrista storico degli Area e ricercatore instancabile, che proprio con Yosonu forma il duo “Battiti Alti”. Ha portato in tour anche la sonorizzazione di Wall-E, ormai tra i classici dell’animazione Pixar. Con l’album GiùBOX (CNI Unite, 2016) ha ottenuto il patrocinio di Legambiente e il marchio di progetto “green” per la sua attenzione al tema del riuso e riciclo in composizioni e concerti suonati senza strumenti convenzionali (è stato invitato al TEDx come speaker e performer per approfondire).

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