Un Tè verde con MYSS KETA

Foto di Dario Pigato

A cura di Diana Valnoir

 

Dal salotto di casa, con un gyokuro fumante sul tavolo e alle spalle la mia collezione di vinili, siamo in molti addetti stampa connessi in zoom per la presentazione del nuovo EP di MYSS KETA. Questo “lockdown morbido” molto poco soffice per chi come me vive in Lombardia ci costringe a lavorare così, niente tartine alla mortadella, niente prosecco ghiacciato offerto dalla lady mascherata, ma un pregiato tè verde pagato dalla sottoscritta.

Dopo qualche saluto di rito eccola apparire  connessa dalla Torre Galfa di Milano, in un completo dal taglio maschile fucsia con top di raso verde e una acconciatura frisé che chi come me è stata ragazzina negli anni 90 ha sicuramente sperimentato suo malgrado.

Strana atmosfera.

Avere la Myss ospite in casa non è cosa da tutti i giorni  penso, anche se avrei preferito invitarla per un set danzereccio in una nottata scatenata che si sarebbe protratta fino all’alba tra fiumi di musica, buona.

La sua ironia e la delicata prontezza intellettuale ci porta subito dentro il suo nuovo viaggio musicale che ci racconta:

Anticipato dai singoli GIOVANNA HARDCORE e DUE, IL CIELO NON È UN LIMITE è il nuovo EP di MYSS KETA in uscita, solo in digitale, il 13 novembre per Island Records/Universal Music Italia: sette tracce nuove di zecca prodotte da RIVA, con interventi compositivi di Populous e Unusual Magic, un featuring di Priestess e un cameo di Lilly Meraviglia.

Il cielo non è un limite nasce da un’immagine nata in questo particolare anno, di quando ci siamo trovati costretti a guardare il cielo attraverso i vetri delle nostre case.

 Il fuori visto da dentro, anche come metafora intima e non solo riferita all’immagine in sé.

 Un lavoro sperimentale, istintivo, spinto dove la Myss si è sfogata con l’aiuto della sua family a cercare sonorità futuristiche di quelli che sono stati gli anni 90 del clubbing, ricordandoci che anche in un momento particolare come questo le nostre stanze  possono trasformarsi in club e ballare soli a ritmo di hardcore soprattutto con una bella acconciatura frisé.

Dominando una vocalità teatrale estremizzata e  performativa la Miss canta in inglese, in tedesco, greco antico. 

Tra le varie Myss l’estatica ed eretica GIOVANNA HARDCORE, reincarnazione in chiave Mad Max della pulzella d’Orleans che evoca un incantesimo ancestrale ripetuto come un mantra, su un beat minimal spezzato da accelerazioni jungle. La mistress felina di GMBH, immersa in un rituale di seduzione scandito da un beat deep house alla moda di Chicago. La moderna dea DIANA, in compagnia di Priestess, a capo di una Magna Grecia futurista dalle atmosfere morbide e sognanti, musicalmente disegnata dal maestro Populous. La rider post apocalittica che sfreccia fra le vie dell’inferno in RIDER BITCH, sfogo electroclash ispirato al videogioco Wipeout 2097, una traccia che vede la co-produzione di Unusual Magic e il cameo di Lilly Meraviglia. È un mondo che ha portato all’estremo l’ossessione per l’immagine sintetica, in cui le funzioni di photoshop diventano ordini, come in PHOTOSHOCK, brano costruito su un beat footwork con richiami house anni ’90 e synth-wave anni’80.

Keta parla, pure molto e lo fa con padronanza di linguaggio e la giusta leggerezza, il tempo vola e dopo qualche domanda di rito si affronta anche il tema che proprio il New York Times ha stuzzicato riguardante l’uso della mascherina che lei ha sempre portato e che l’ha resa identificabile senza esserlo realmente.

Prima era una caratteristica che la distingueva, adesso è una cosa che tutti abbiamo in comune. Quindi ironizza sul fatto che ai suoi concerti le fan hanno sempre indossato una maschera  “E’ come se fossero tutti Myss Fan”.

Insomma una pioniera o veggente?

Le è stato domandato quando pensa che si tornerà a una pseudo normalità per poterla rivedere live e in attesa che si avveri il suo stesso augurio, cioè di poterla sapere in tour mondiale negli stadi saliamo metaforicamente su un jet attraversando l’infinito senza limiti,  cercando di conquistare l’impossibile nel nostro intimo, perché se il cielo non è un limite, lo stesso non ha limiti.

Vai Myss vola alto e sappi che la prossima volta ti aspetto qui in salotto ma con un microfono in mano.

 Link al presave: http://umusic.digital/icneul/

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