GRAM. : “HOW CAN I SAY?”

“How can I say?” dei Gram. , edito per New Sonic Records e Goodfellas è uscito il 26 marzo.
Oggi ho il piacere di intervistare i Gram.

copertina gram
Ecco cosa mi hanno detto Adriano “Mudd” Bartoccini (batteria e voce), Matteo “Matt” Marini (voce e chitarra), Riccardo “Ric” Alexander (basso) e Giacomo “Giacobba” Occhiuzzo (chitarra)

Inizio subito dicendo che appena ho ascoltato il vostro cd sono rimasta colpita dalla vostra vertiginosa personalità e dal sapore internazionale del vostro lavoro.
Innanzitutto una piccola presentazione: come nasce il progetto GRAM.  ?
Ciao Simona. Per cominciare i GRAM. nascono dalla necessità di esprimere delle sensazioni che quattro dudi di periferia possono accumulare nella loro quotidiana noia romana. Sono, cioè siamo, quattro amici onnivori in senso di ascolti musicali e privi della benché minima smania di creare un “prodotto”. Non possiamo parlare di etica di gruppo in senso stretto, ma di sicuro abbiamo delle idee precise su quello che la nostra musica è e vuole rappresentare. Nasciamo come trio (Matteo, Adriano, Riccardo) nel 2013 producendo un ep sotto il vecchio nome di Dianetica, nel 2014 si inserisce anche Giacomo, vista la voglia di allargare le nostre possibilità espressive decidiamo di cambiare nome per dichiarare questo intento di novità in GRAM. e dopo solo pochi mesi dall’ingresso di Giacomo registriamo il nostro primo album “How can I say?” Ci teniamo a sottolineare che quest album ha l’unicità di essere stato registrato nella Sala Nera del Castello di Genazzano, dove nessun altro guppo rock ha mai registrato. La scelta non è stata casuale, cercavamo una stanza che potesse darci quell’ “aria” che i piccoli studi e le tecniche di registrazione moderne non possono dare a un disco. Quindi abbiamo raccolto da amici e amici di amici il materiale per montare uno studio mobile e ci siamo chiusi per 5 giorni a cercare il sound migliore. E’ registrato in presa diretta (quindi suonando tutti insieme, tranne le voci, unica sovrincisione) e missato da Giacomo “Jack” Serri. Questa, finora, è la nostra storia, oltre alla sfilza di concerti che hanno seguito la registrazione (avvenuta di fatto nell’ottobre 2014). In definitiva, se potessi riformulare la domanda in “cosa sono i GRAM.?” mi risponderei “un gruppo live”.

Quale è la traccia a cui vi sentite più affezionati e perché?
Non siamo affezionati a nessuna traccia in particolare, proprio per il fatto che sono tutte molto varie dipende dal mood del momento. Ognuno di noi ha cambiato “canzone preferita” ogni 2 settimane. Anzi…andando oltre, siamo uno di quei gruppi che non vede l’ora di suonare materiale nuovo, poiché il materiale “vecchio” alla lunga ci annoia come un piatto di pasta squisito, ma che hai mangiato già ieri e ieri l’altro. I GRAM. sono un’evoluzione continua.

Quali sono le influenze musicali che hanno contribuito a farvi diventare quello che siete?
La domanda sulle influenze musicali è sempre scomoda e non identifica mai veramente il sound di un gruppo, né le sue intenzioni. Per esempio potremmo dirti che una delle nostre maggiori influenze è Nick Drake, o The Doors, ma non credo che nessuno lo possa notare sentendo l’album o noi dal vivo. Quindi la prenderemo alla larga: alternative rock americano, psichedelia leggera e pesante, rock anni 70 sono i nostri generi di provenienza.

Siete fra  i 12 semifinalisti di Arezzo Wave 2016. Cosa mi dite di questa esperienza?
Arezzo wave è un’ottima vetrina in Italia, per chi non si pone limiti di genere. Gente che ci conosce bene è rimasta sorpresa dalla scelta di parteciparci, poiché viene considerato nel circuito indie principale, giro al quale non abbiamo mai troppo partecipato. La verità è che siamo sorpresi anche noi di essere stati scelti, visti i tanti nomi iscritti e le realtà uscite vincenti negli ultimi anni (lontane dal nostro sound). Ma evidentemente c’è un cambio di direzione nell’ambiente musicale laziale e lo accettiamo con piacere. Andremo là per spaccare tutto e convincere la giuria a suon di grinta.

Descrivete il vostro “How can I Say” con tre aggettivi
Eterogeneo, autoprodotto, alienante.

Riti di preparazione prima di ogni concerto?
Non crediamo si possano citare in pubblico…

Motivate i nostri lettori ad ascoltare il vostro disco “How can I Say”
Non lo faremo, preferiamo la sorpresa della casualità. preferiremmo motivare le persone a partecipare ai nostri concerti andando a vedere quelli precedenti sulla nostra pagina facebook, per capire di cosa parliamo.

C’è una domanda a cui avreste voluto rispondere ma che non vi hanno mai fatto?
Volete venire a suonare al Roadburn o al Coachella?