Erin K: l’anti-diva dell’anti-folk – 28 Aprile 2016 @ Cafè Librairie (CS)

 

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Ed eccoci al penultimo appuntamento al Cafè Librairie con i live di “Comfort Me” che giovedì sera, in collaborazione con Turnover e Rocketta, ha presentato il concerto di Erin Kleh, o come preferisce farsi chiamare, Erin K.

Erin, in tour in questi giorni in giro per l’Italia, è una cantante folk londinese che ama accompagnare la sua voce dolce e armoniosa con una chitarra acustica. Ha suonato alle Olimpiadi e Paraolimpiadi 2012 ma è col singolo debutto “Coins” che riesce ad entrare nel programma “BBC Introducing” e farsi conoscere e apprezzare. Decide così di trasferirsi in America per poter lavorare a 360 gradi al suo progetto musicale. In Italia la giovane e affascinante ragazza viene notata nell’autunno 2013 dalla Rocketta Booking di Paolo Mei e così inizia per lei, e per chi ha la fortuna di ascoltarla, un entusiasmante tour di 31 concerti in 31 giorni. Ed è proprio in Italia, a Livorno, grazie alla produzione artistica di Appino che inizia la registrazione del suo nuovo album tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. In rete sono disponibili diversi video delle sue canzoni e su www.erinkmusic.com il suo sito, immagini e notizie molto particolari e curate.

È tuttavia la dimensione live quella che meglio si addice ad Erin e alla band che l’accompagna:  Danielle Sullivan, splendida voce che fa da contraltare a quella di Erin e Brian Radock funambolico percussionista ma non solo, dato che Brian è anche un ottimo performer  che spinge il pubblico ad essere parte integrante dello spettacolo. Giovedì. Le canzoni  di Erin parlano di amore, sesso, sentimenti non corrisposti, “trombamici” come da lei stessa annunciato prima di cantare “Jiggy miggy”. Ma anche del rapporto conflittuale con i genitori (in “Coins”), cibo, strani animali e figure antropomorfe (“Horse Head”).

Erin inizia il suo primo pezzo accompagnandosi solo con la chitarra, quasi a voler mostrare subito la sua musica e il suo stile: voce melodiosa e pulita, ma allo stesso tempo graffiante, aspetto timido e impaurito, ma allo stesso tempo ammiccante e sexy, sicuramente un connubio che funziona e che colpisce subito. Nel successivo pezzo, This boy, Brian si alza e inizia ad agitare le sue bacchette a suon di musica su bancone, sedie e mura. Arriva al nostro tavolo dove, battendo le bacchette a tempo su un bicchiere colmo di birra, riesce a romperlo, facendoci ancor di più ridere e divertire. Uno dei pezzi più belli e riusciti, accompagnato con le mani dal pubblico dall’inizio alla fine, è stato “Your Face” capace di suscitare  allegria e malinconia allo stesso tempo.
Il concerto va avanti velocemente tra armonie vocali folk (o meglio anti-folk come preferisce definire la propria musica Erin) e musica country che ci riporta alla mente immense praterie Americane. Si arriva così, passando attraverso il featuring di Paolo Mei alle…dita schioccate in “Nails”, all’ultimo pezzo, “Horse Head” che risulta essere oltre che un’altra piacevole canzone, un’ ottima performance scenica dei tre, con Danielle che indossa una maschera di cavallo e balla in mezzo al pubblico, mentre Brian, ormai sudatissimo, percuote letteralmente tutto il numeroso pubblico presente con le nacchere e accompagna la splendida voce di Erin, che regalerà poi ai presenti altri due pezzi a grande richiesta. Andiamo via soddisfatti e non possiamo far altro che  augurare tanta fortuna ad Erik, Danielle e Brian; crediamo nelle loro capacità artistiche e nell’empatia che riescono a creare col pubblico. Non vediamo l’ora che Erin possa pubblicare il suo album (uscita prevista entro fine anno) e di poterla riascoltare presto dal vivo.

Testi: Renata Rossi
Foto: Michele Quartucci

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