Perché questa macchina non corre più veloce, perché questa macchina non corre più veloce, perché cazzo questa macchina non corre più veloce? Perché è successo?
Vai più veloce, te ne prego, e portami via da qui.
IO voglio andare via, lontano, voglio sparire dalla vista di tutti.
Voglio sparire dall’amore e dalla misericordia di tutti quelli che mi si dicono cari mentre non riesco a venire a capo dei miei sentimenti verso di loro.
Voglio nascondermi dagli ipocriti, dai vili, da quelli pieni di pregiudizi e poveri di spirito.
Voglio abbandonare le mie ossa rotte e i miei muscoli flaccidi, i pochi capelli e le idee sparse per terra senza alcuna logica.
Voglio ritrovarmi da solo, nel limbo, in mezzo al niente, tra mosche che ronzano sui fetidi resti del meschino che sono.
Voglio la punizione per le mie colpe e la punizione migliore non può che essere l’oblio, la dimenticanza, il Niente.
Ti prego Dio, Signore onnipotente e cieco, Padre di tutti fuorché di me, lasciami andare via, lascia che le rovine della mia vita vengano spazzate via e che ciò che ho disonorato con la mia assurda ambizione
lascia, te ne prego,
che non debba più esistere,
che non debba più esistere il mio nome e che la mia immagine svanisca nei ricordi della gente.
Ora lo so, lo capisco, sono stato uno stupido, Icaro con le sue ali di cera.
Questo è il prezzo da pagare per il successo, per i soldi, per il lusso e il rispetto della gente?
Questo è il tributo per una guerra senza vincitori che ci illude di essere migliori di quello che siamo? O di quello che non siamo, di quello che non sono, che non potrò essere e che, in fondo, neanche volevo.
La strada si accartoccia sotto le ruote sempre più frenetiche, l’asfalto secco e caldo sotto di esse sembra sbriciolarsi, ci siamo solo io e lei, questa maledetta strada secca e deserta che porta da qualche parte.
Oppure no.
Perché io, perché?
Il buio è così buio e mi fa paura, ho paura.
Voglio che tutto finisca, ma non voglio che finisca.
Voglio un’opportunità, non voglio che finisca, voglio scomparire, voglio non essere più qui, voglio essere dimenticato ma voglio vivere.
Portami via da qui, più veloce, sempre più veloce, sempre più veloce.
Il motore che riempie l’aria col suo rumore assordante, le ruote che sento sempre più frenetiche,
i colori ai lati della strada che si annullano nel buio,
il buio che scompare nella luce di fanali troppo lunghi e troppo intensi,
i bordi si confondono, le lamiere ai lati della strada mi accompagnano,
le lamiere attorno a me si piegano, i vetri si infrangono.
Io non so più chi sono. Io ho paura, Dio.
Io non esisto, e scompaio.
IL BRANO
I Remember Nothing è la traccia che conclude Unknown Pleasures, disco d’esordio dei Joy Division.
Lenta e Distruttiva, gioiello di solitudine e di angoscia, è una cupa e soffocante discesa negli inferi.
