I DON TURBOLENTO TORNANO A FARSI SENTIRE “NON SOLE CELLULE” è il titolo del nuovo singolo

Se il fenomeno della pedofilia nell’ambiente ecclesiastico era protagonista di “Sotto l’incenso” in “Non sole cellule” si narra l’ignoranza dilagante (nel paese del family day) sul tema dell’orientamento sessuale descritta attraverso gli occhi di una donna transgender.


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I DON TURBOLENTO, a poche settimane dalla pubblicazione di “Sotto l’incenso”, prima esperienza compositiva in lingua italiana per il duo Dario Bertolotti / Giovanni Battagliola presentano un nuovo singolo. “Non sole cellule”. Nelle prossime settimane sarà presentato il videoclip ufficiale e verrà annunciata la data della release digitale.

NON SOLE CELLULE è una naturale reazione al dilagare dell’ignoranza sul tema dell’orientamento sessuale, descritta attraverso gli occhi e i pensieri di una donna transgender. Il testo nasce dalla vita reale, dall’aver assistito ad uno di quei tanti, troppi, episodi di intolleranza, sdegno o scherno, diretti verso chi vuole vivere una vita normale seguendo la propria natura e le proprie inclinazioni, in un mondo di “normali” che lo vorrebbe ghettizzato o non lo vorrebbe affatto.

“… Ti leggo negli occhi che la mia faccia infastidisce, mi vuoi nel buio tu ma sai non mi stupisce, solo mi fa paura quanto ancora mi ferisce l’ottusa chiusura mi fa PAURA…”

SOTTO L’INCENSO non lascia spazio all’interpretazione. Una canzone di denuncia che affronta un tema tabù, quello della pedofilia, dirigendo lo sguardo in particolar modo all’interno degli spessi muri di omertà della Chiesa Cattolica. Sono le storie degli abusi perpetrati per mano di chi, protetto da quel vestito (evocato dalla cover digitale del singolo), tradisce gli ideali stessi che dovrebbe rappresentare. Approfittando di quel ruolo socialmente riconosciuto di guida e di sostegno, dietro pareti considerate sicure, è la guida stessa che si fa artefice della violenza a danno di giovani vittime indifese, deturpandone l’infanzia e la futura vita di adulti. L’uomo cattivo veste di nero, come nella miglior tradizione.

Con i due nuovi singoli, “Sotto l’incenso” e “Non sole cellule” i DON TURBOLENTO esprimono chiara la necessità di tornare a farsi sentire con forza avvalendosi di un registro comunicato immediatamente comprensibile. L’utilizzo della lingua italiana si manifesta come risposta a una nuova esigenza comunicativa maturata negli ultimi anni, che per potersi esprimere con maggiore forza, ha richiesto l’utilizzo di un codice che arrivasse in maniera più diretta all’ascoltatore, senza gap linguistici a filtrarne il contenuto.

Dalle canzoni pop strutturate sull’uso di batteria, synth e voce di “Don Turbolento” (2008), all’ampliamento del range sonoro e all’abbandono della forma canzone testate in “Attack!” (2011), sino al passaggio all’elettronica pura di PoliVoks (2015), o con il riadattamento in chiave electro di importanti composizioni della tradizione operistica, (“Puccini” del 2014 e “Opera” del 2015), i Don Turbolento sono sin dagli esordi una band dedita alla sperimentazione. In questa fase creativa ricercano l’equilibrio tra la musicalità del testo e il contenuto dello stesso, marcando un nuovo punto fondamentale nell’evoluzione stilistica della band. Il concept sonoro di “Sotto l’incenso” è diretto e violento, ma minimale, pensato con lo scopo di dare spazio e evidenza alle parole. Sono questi alcuni degli elementi che caratterizzano anche la nuova “Non sole cellule”: musica e contenuto danzano assieme tra virate electro, intuizioni pop e testi diretti.

OFFICIAL VIDEO “NON SOLE CELLULE” Coming soon TEASER 

“Sotto l’incenso” e “Non sole cellule” sono state registrate e prodotte da Giovanni Battagliola e Dario Bertolotti. Etichetta: DT Tanzlab Music. Produzione video: IndieBox Music. Regia e D.O.P. di Luca Rapuzzi. Edizioni: Le Parc Music. Distribuzione: Artist First digital. Ufficio Stampa: IndieBox Music

BIOGRAFIA.
Dario Bertolotti e Giovanni Battagliola uniti dalla passione comune per il groove del funk, l’attitudine del rock e le sonorità elettroniche, nella primavera del 2005 decidono di dare vita ai Don Turbolento. Il nome della band è ispirato da un pezzo degli Yello, eccentrico duo svizzero che pur essendo poco conosciuto ha segnato la Disco degli eighties. Sulle basi di tali influenze, i DT hanno sviluppato un sound originale, imperniato su batteria groovy e synth nudi e potenti, ingredienti base dell’omonimo album di esordio (2008). Il disco viene proposto live in tutta Italia, spesso di spalla agli Offlaga Disco Pax con i quali nasce un fortunato gemellaggio. Nel 2009 il disco vince il premio ‘Miglior disco indie-rock’ al MEI di Faenza. Al culmine del tour, i DT collaborano con Damo Suzuki dei CAN per un concerto/performance (2010). Questa importante tappa segna l’evoluzione del disco successivo: “Attack!” (2011) fortemente influenzato dalla sperimentazione elettronica di band Kraut Rock tedesche quali Can, Kraftwerk, Neu, Tangerine Dream. Con il passare del tempo le sonorità della band si fanno sempre più scure e complesse e la formula diventa prettamente elettronica (Digitalism, Moderat, Coldcut, Justice). Nel 2015 esce il terzo album ufficiale “ПОЛИ ЖОКС”, per il quale viene sviluppato un nuovo live con un complesso lightshow che diventa parte integrante dello spettacolo e segna il nuovo trademark della band. Fondamentale la partecipazione a due edizioni della Festa dell’Opera di Brescia per la quale i DT realizzano due ep a tiratura limitata: “Puccini” (2014) ed “Opera” (2015). Il 2016 vedrà la pubblicazione dei primi brani in lingua italiana, nuovo passaggio chiave nell’evoluzione stilistica della band.

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