Lungomare Paranoia – Mecna tra il rap e il pop

Sincerità, empatia, emancipazione.
In questo paradigma si declina l’intera essenza di “Lungomare Paranoia”, il terzo album di Mecna, uscito il 13 gennaio 2017 senza alcuna anticipazione mediatica, in perfetto stile low-cost.
Sincerità perchè, attraverso il suo disco, Corrado si mette completamente a nudo, sviscerando le sue emozioni ed i suoi pensieri senza riserve, empatia perchè parla di sé stesso senza cadere mai nell’eccessiva autoreferenzialità, ma, anzi, stemperando i suoi tratti autobiografici con linee più generali, suscettibili di molteplici interpretazioni da parte dell’ascoltatore ed infine emancipazione.
Emancipazione dalla banalità, dai clichè, dagli stereotipi e dalla contingenza musicale in cui galleggiano i suoi ‘colleghi’.
Ma Mecna non è come loro (e ce lo ribadisce tra le righe di “Il tempo non ci basterà” – non scambiatemi per uno di loro), infatti è qualitativamente ben al di sopra della media nazionale del suo ambito, che, almeno in questo disco, non è rap, non è hip hop, non è trap, ma semplicemente pop.
Siamo lontani dalla “pizza kebab” di Ghali e dai denti d’oro di Sfera Ebbasta che tenta di fare lo Young Thug italiano.
La stessa tecnica dell’autotune non sfocia in abuso, non tocca neanche minimamente il trash, nel senso che non rappresenta uno strumento di emulazione altrui.
E’ un modello di pop dalle sfumature elettroniche, con vaste influenze hip hop, attraverso il quale Mecna canta molto di più di quanto rappi, mediante un’interpretazione ricca di umiltà ed estremamente efficace.
I testi sono semplici e proiettano immagini di vita di Corrado, macchie di inchiostro che danno concretezza ai suoi pensieri, alle sue domande, alle sue negatività accompagnate da altrettante riflessioni positive.

Tu non lasciarmi la mano, sicuro prima di noi c’è stato qualcuno che non è uscito vivo da qui ed io non voglio finire così” dice tra le righe di “Nonostante sia” e possiamo rassicurare Corrado che i suoi ascoltatori fedelissimi non lo permetterebbero mai.
Quando si ascoltano i suoi pezzi ci si sente sempre legati a lui da un filo invisibile, da un ponte lunghissimo di condivisione, in cui passano, per osmosi, i fotogrammi della propria vita per sovrapporsi a quelli che lui rappresenta di sè con le sue canzoni.
Umiltà e amore. Mecna, alla soglia dei trenta, si conferma un vero fuoriclasse.

 

TRACKLIST:
1. Acque Profonde
2. Vieni via
3. Infinito
4. Malibu
5. 71100
6. Soldi per me
7. Labirinto
8. Nonstante sia
9. Superman
10. Non serve
11. Il tempo non ci basterà
12. Buon compleanno

Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.

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