Intervista a Gregory Alan Isakov in occasione del suo concerto al Circolo Arci Magnolia (MI)

 

Il 16 Marzo sarà a Milano al Circolo Arci Magnolia, per un’unica data italiana, Gregory Alan Isakov, definito dalla critica come un “genio lirico” che si ispira a maestri come Leonard Cohen e Bruce Springsteen.
Nato a Johannesburg, in Sud Africa, e residente in Colorado, Gregory Alan Isakov ha viaggiato per tutta la vita. E le sue canzoni parlano proprio di questo: raccontano, con un talento e una raffinatezza unici, storie di chilometri percorsi e nuovi paesaggi tutti da scoprire.
Recentemente è uscito un suo disco realizzato in collaborazione con The Colorado Symphony che include 11 canzoni prese da precedenti album dello stesso Isakov (“The Weatherman”, “This Empty Northern Hemisphere”, “That Sea, The Gambler”).

Dopo varie suggestive esibizioni in giro per gli USA insieme all’Orchestra e in tutto il mondo come apertura ai live di Passenger, ora Gregory Alan Isakov torna ad esibirsi con la propria band (Jeb Bows al violino, John Grigsby al basso, Max Barcelow alla batteria e Steve Varney alla chitarra e banjo) ed è proprio con questa formazione che lo vedremo a Milano.
In occasione del suo concerto in Italia abbiamo pensato di rivolgere qualche domanda al cantante per sapere qualcosa di più sul nuovo disco e sul tour europeo.

 

Ciao e un grosso in bocca al lupo per il tour europeo che ti appresti a cominciare. Girerai davvero su e giù per l’Europa, qual è il posto dove ti piace di più suonare?

Innanzitutto grazie e crepi il lupo! Amo l’Italia e per me è fantastico tornarci dopo solo pochi mesi dall’ultima volta. Sarà la terza volta che suono a Milano e sono davvero molto emozionato.

 

Sappiamo che in Italia ti esibirai con la tua band. È questa la formazione che senti più tua?

Si, assolutamente, ho scritto i miei pezzi per questa band ed è la formazione con la quale preferisco esibirmi durante i miei live.
Raccontaci invece com’è stato suonare con un’orchestra…

Suonare con la Symphony è stato incredibile, come puoi immaginare. All’inizio ero davvero agitato, mi sembrava impossibile, la realizzazione di un sogno. Ma pian piano, mettendo su i pezzi insieme all’orchestra mi sono ritrovato in questo suono avvolgente come l’oceano dietro di noi. Il tempo era sfuggente e in continuo movimento e avrei voluto che non potesse finire mai.
A proposito dell’orchestra Colorado Symphony, da cosa è nata l’idea di riproporre alcuni dei tuoi pezzi facendoti accompagnare da un’orchestra? Da ascoltatrice, posso dirti che il risultato è speciale, regala ancora qualcosa in più da un punto di vista emozionale, da brividi!

Grazie mille! Era una sorta di chimera per me, un sogno che credevo non potesse mai avverarsi. Non riesco ancora a crederci!

 

Qual è il tuo rapporto col cinema? Credo che quest’album possa essere un’ottima colonna sonora, visto la capacità che ha, grazie a questa nuova veste sonora, di regalare suggestioni visive cinematografiche.

Amo il legame profondo che c’è tra la musica e il cinema, l’ho sempre percepito in maniera profonda. Le mie canzoni hanno fatto parte del mondo cinematografico in piccola parte ma mi piacerebbe fare di più.

 

A proposito di emozioni volevo farti i complimenti per “Liars” e il nuovo video, capace di trasportare in nuovi mondi e di trasmettere la voglia di viaggiare, di cambiare, di cercare di andare oltre. Mi spieghi com’è nata la canzone e la realizzazione del video?

Grazie davvero, questo brano è stato scritto da un amico che ha già collaborato con me in diversi pezzi, Ron Scott. Lui viene da Austin, in Texas ed è in assoluto uno dei miei scrittori preferiti. Il video è stato girato in parte nei pressi dell’azienda agricola in cui vivo e lavoro ed in parte in un locale in cui ho suonato, il Red Rocks.

 

Hai girato tanto. Qual è il posto che consideri la tua vera casa? C’è qualche luogo che non conosci e che ti piacerebbe visitare?

La cosa buffa è che ho viaggiato davvero tanto ed è difficile per me pensare ad un posto come ad una casa, ma, probabilmente, il luogo che gli si avvicina di più è il Colorado. Tempo fa ho vissuto in Scozia ed ho fatto un internato in una fattoria e questo paese secondo me ha tanto da darmi.

 

Ho letto della tua passione per l’artigianato e del tuo talento nel creare oggetti in legno. Credi che questa passione e quella per la musica siano in qualche modo legate?

Credo che tutti i tipi di arte, in cui rientra sicuramente anche l’artigianato, siano strettamente legati. Questo succede perché se il lavoro che facciamo ci piace, in esso mettiamo la stessa grande passione.

 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sto lavorando per un nuovo disco e sono davvero emozionato nel provare a suonare qualcuna delle mie nuove canzoni durante questo tour. Ho fatto crescere anche un pò di sementi di ortaggi per una piccola società di semi in Boulder, nel Colorado, con la quale spero di lavorare presto.