Anything can happen when the music is good – CODY CHESNUTT in concerto a Livorno

A cura di Marlene Chiti

ChesnuTT è conosciuto per essere artista atipico, coi suoi tre album in quindici anni si pone fuori dalle più comuni logiche di mercato e non pare interessato ad allinearsi alle recenti tendenze musicali.

Non stupisce più di tanto dunque che, questa serie di live di presentazione del suo ultimo lavoro, My Love Divine Degree, pubblicizzata col sottotitolo Music & Conversation, non prenda la piega del classico concerto frontale.

Intanto, l’artista si presenta sul palco senza band, accompagnandosi con una sola  chitarra, e dichiara da subito di voler eseguire i nuovi pezzi ridotti alla loro struttura essenziale, voce e melodia, nell’intento di ricreare l’atmosfera intima e rilassata delle migliori situazioni conviviali, alla ricerca di quella connessione profonda che poche arti quanto la musica possono favorire. Così è che, dopo l’invito gentile ad avvicinarsi e riempire gli spazi della splendida saletta concerti dell’ Ex Cinema Aurora di Livorno, chiede agli astanti d’iniziare la serata scandendo assieme il mantra

Anything can happen when the music is good.

E, se non sempre particolarmente innovativa , è piacevole la sua musica, avvolgente la sua voce e coinvolgente il suo atteggiamento. La ripetuta richiesta al pubblico di intonare e di far vivere assieme le canzoni potrebbe essere considerata ruffiana, ma che canti di piantare il seme del cambiamento in Africa the future, inviti a trovare il proprio scopo nella vita e a battersi per raggiungerlo introducendo I Stay ready o parli dell’importanza di abituare i propri figli al consumo di verdure prima di This green leaf  (non che non ci si sia chieste se proprio di spinaci volesse parlare), Cody riesce a risultare così genuino che è difficile lasciare spazio a retropensieri maliziosi. Presenta così oltre una decina di brani dell’ultimo lavoro, unica concessione al passato la chiusura con due pezzi dal precedente Landing On A Hundred: ‘Til I Met Thee e What kind of cool (We will think of next)

Non è forse un concerto per tutti; chi preferisce esibizioni più tradizionali, ascoltare le canzoni nella forma più vicina a quella apprezzata su album, potrebbe trovare fastidiosa questa formula che alterna  brani scarnificati, chiacchiere e karaoke. Io, stavolta, l’ho trovata rinfrescante e divertente.

 

 

 

 

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