#piuomenointerviste: un “microfono” per le novità – LANEVE

Credits: Matteo Bresaola, Claudia Simonetti e Sara Borello

A cura di Simona Luchini

Una fotografa curiosa decide di incontrare artisti emergenti e talentuosi cui porre 10 domande per conoscere meglio ogni volta una band diversa: questo è #piuomenointerviste: un “microfono” per le novità.

 

LANEVE è un progetto musicale romano a metà tra il rap ed il cantautorato italiano nato nel 2017 dalla mente di Giovanni Bartolucci e sviluppato insieme a Patrick Petrillo.

Credits: Matteo Bresaola, Claudia Simonetti e Sara Borello

 

Quando nasce il vostro gruppo e a cosa si deve il suo nome?

LANEVE nasce nel Marzo del 2017. Dopo aver scritto e registrato “Tempesta” ho passato il progetto a Patrick Petrillo che ha reso il pezzo più musicale aggiungendo strumenti e mixando il tutto. Da qui abbiamo deciso di lavorare insieme e di formare il duo. Il nome è nato subito dopo quella canzone, abbiamo deciso “LANEVE” in quanto un tema ricorrente nel pezzo è, appunto, il freddo.

 

Una parola che caratterizzi ognuna delle tracce del vostro album

“Maggio” l’ho scritta pensando ai tramonti infiniti di Roma durante quel mese, quindi “arancione”, secondo me, è la parola giusta da associare a questa traccia.
Per “Labbra” mi viene in mente “favola” in quanto è scritta come se fosse una piccola favola.
“Fredda” è la parla che caratterizza di più “Tempesta” in quanto è presente nel pezzo sia la rabbia che il distacco. La “lontanaza” è invece il tema fondamentale di “Ottobre” mentre per “Zombie” sceglierei “notte” in quanto è un racconto ambientato principalmente di notte.
La “consapevolezza” di una relazione finita è il tema dominante di “Papillon” mentre la “spensieratezza” è il tema fondamenale di “Particolari”, ambientata sul Lungotevere in piena estate.
Per “Luna” userei il titolo dell’album, ovvero “particolari” in quanto è una canzone incentrata sui particolari, come il tatuaggio a forma di luna.
Per l’ultima traccia, ovvero “Mai”, la parola caratterizzante è “promessa” in quanto è basata sulle
false promesse di cambiare.

 

La canzone che amate di più del vostro album

Premetto che amo tutte le canzoni dell’album, ma tra le mie preferite c’è “Ottobre” mentre la preferita di Patrick è “Particolari”.

 

Come definite la vostra musica e quali sono gli artisti che vi ispirano di più?

La nostra musica non è facile da definire in quanto tecnicamente è rap mentre i testi sono molto vicini al cantautorato ed all’indie italiano, per questo a noi piace collocarci a metà tra il rap ed il cantautorato. In Italia gli artisti che ci ispirano di più sono Ghemon, Mecna ed i Cani mentre a livello internazonale James Blake, Frank Ocean e Kanye West. Non sempre queste influenze si sentono nella nostra musica, puntiamo ad essere più originali possibile.

 

Cosa pensate del panorama musicale attuale?

Attualmente il panorma musicale in Italia è davvero vasto. Un genere che mi piace e che sta andando molto è l’indie italiano, anche se spesso si tende ad emulare gli artisti più grandi. Penso che artisti come Germanò, Colombre e i Coma_Cose stiano portando una bella ventata di aria fresca nella musica Italiana, meritano molto. Per quanto riguarda il panorama internazionale penso che stiano uscendo dei dischi davvero innovativi. Ultimamente ci sono gli Alt-J, TheXX e Kendrick Lamar in loop nelle mie cuffie.

 

Se poteste viaggiare nel tempo dove vorreste andare?

Penso che questo sia il periodo giusto per la nostra musica.

 

Se poteste scegliere di collaborare con un particolare artista internazionale, chi sarebbe e perché?

Sarebbe bello poter scrivere su una strumentale prodotta da Bonobo, mentre a Patrick piacerebbe che Kendrick Lamar rappasse su una sua strumentale.

 

Una domanda che faccio sempre agli artisti in promozione: perché una persona dovrebbe ascoltare il vostro disco?

Perché Particolari non è un album che parla d’amore, parla della percezione che abbiamo degli amori passati e di quanto anche un semplice dettaglio può amplificare i nostri ricordi e farci male quando la città è buia e abbiamo le mani infilare nella tasca del cappotto. Noi diciamo sempre che questo è un album da ascoltare nelle cuffiette nelle giornate cupe, quando tutto va storto.

 

Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati per il futuro?

L’obiettivo principale è crescere, musicalmente parlando. Fin da subito abbiamo cercato il nostro stile ed ora uno degli obiettivi è renderlo ancora più nostro cercando di differenziarci dagli altri. Un altro obiettivo importante è quello di riuscire ad aggiungere strumenti veri ed analogici nella nostra musica, puntiamo ad abbandonare il digitale.

 

Cosa avete in mente per il futuro? Tour, concerti.. dateci tutte le info per potervi seguire!

Per ora stiamo cercando di organizzare con i ragazzi di dischirotti alcune date in modo da poter portare la nostra musica in giro per l’Italia, di questo se ne sta occupando Matteo Bresaola. Io e Patrick stiamo continuando a produrre nuovi pezzi in studio e stiamo riadattando alcuni brani in versione acustica per un progetto davvero interessante.

Puoi seguire LANEVE su: FacebookInstagram, YouTube,  Spotify

 

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