A lezione di danza spaziale con Tabacco

Di: Serena Coletti

Tabacco

“Tempeste Lunari”

(Millessei Dischi)

 

TRACKLIST

  1. È la luna nuova
  2. Tempesta Armonica
  3. Spirito del vento
  4. Sangue freddo (col ritmo lento)
  5. Il morso del serpente
  6. Una parte bagnata
  7. In un vortice (in un battito)
  8. Notte di fuoco
  9. Gli uomini volanti

Entra in scena senza chiedere permesso l’ultimo album di Andrea Tabacco, uscito il 16/04 per “Millessei Dischi”, su un’incalzante base dalle sonorità elettroniche con richiami retrò. La prima traccia, “È la luna nuova”, è una mano tesa verso noi ascoltatori che emerge dal buio di una notte misteriosa, dove ogni cosa è carica di un’energia diversa dal solito, la notte appunto del novilunio. E se è vero che questa atmosfera ci allerta, liberando nel nostro corpo l’adrenalina, d’altra parte, come spiega lo stesso cantante,  “questa notte è terra fertile, ci sono le condizioni per fare la rivoluzione”,  quindi non ci resta altra scelta che afferrare la mano e seguirla nel buio.

Più che da ascoltare, in effetti, “Tempeste lunari” è un disco nel quale entrare per perdersi inevitabilmente. D’altronde non potrebbe andare diversamente, circondati da tutto questo buio delle ore notturne, notte che qui copre più significati: è quella nella quale si può ascoltare la musica elettronica, ma è anche ciò che porta alla nostra attenzione il cosmo, il funzionamento dei pianeti. Non c’è da preoccuparsi quindi se si rimane disorientati, mentre la batteria gioca con sintetizzatori che portano richiami anni ’80, perché solo così possiamo lasciarci andare e oscillare tra i ritmi serrati e frenetici del primo brano, di “Tempesta armonica”o “Una parte bagnata”  e canzoni che sembrano eseguite in slow motion come “A sangue freddo (col ritmo lento)”, vera e propria lezione di danza, nella quale l’artista, sempre tenendoci per mano, ci porta a ballare un lento che ricorda tanto la danza  dei pianeti in orbita.

“Ci vuole sangue freddo col ritmo lento

Se non sai muovere i fianchi sei presto suo schiavo

Buono per fare la guardia e comprare da bere

Ci vuole portamento e sensualità”

Così, attraverso un’arte erotica come la danza, Tabacco ci introduce alle figure femminili, e a un amore che logicamente non ha nulla di idilliaco, ma provoca nell’artista un misto di attrazione e paura, tanto da arrivare ad accostarlo al morso di un serpente, mantenendo il ritmo disteso e sensuale ma inserendo una nota ritmica quasi esotica.

“Un dolcissimo pericolo tra le sue gambe mi ha afferrato

poi mi ha stretto forte il collo e mi ha lasciato senza fiato

Dopo il morso del serpente sono un po’ scombussolato […]

Io non avrei mai creduto che questo veleno potesse far bene al mio cuore”

Di fronte a questi continui sbalzi d’umore l’artista mostra tutta la sua capacità di adattare la voce all’occasione, riuscendo a rendere al massimo il carico emotivo, dimostrando così che è possibile sperimentare anche conservando la tecnica e guardando al passato. Caso esemplare di questa abilità è il penultimo brano, “Notte di fuoco”, in cui va a giocare con e sulla sua voce riservandoci ancora nuove sorprese. Per questo, passando alla carriera da solita dopo l’esperienza con la band rock Eltons, Tabacco ha deciso di lavorare sulla trasformazione dei live, dandogli un’impostazione quasi da dj set, valorizzando però al massimo le sue capacità vocali.

 

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