I Hate My Village, per amare l’Africa

 

I Hate My Village

(La Tempesta International)

A cura di Paolo Cunico

Tracklist

  1. Tony Hawk of Ghana
  2. Presentiment
  3. Acquaragia
  4. Location 8
  5. Tramp
  6. Fare un Fuoco
  7. Fame
  8. Bahum
  9. I Ate My Village

 

Esce il 18 Gennaio 2019 per La Tempesta International, I Hate My Village, disco dell’omonima band formata da Adriano Viterbini, Fabio Rondanini ed Alberto Ferrari, prodotto da Marco Fasolo (illustrazione di copertina a cura di Scarful).

Quando si ascolta o si pensa alla musica africana, la prima parola che viene in mente è energia: una forza primordiale che parte dalle origini dell’essere umano fino ad arrivare alle nostre viscere, smuovendo il corpo e l’anima, trasmettendo felicità, sensualità, libertà. Sono proprio queste le sensazioni innescate da I Hate My Village: un disco che evoca alla mente immagini di danze tribali attorno ad un fuoco pulsante in una calda notte africana.

I musicisti, come degli sciamani, hanno gettato i loro stili in un calderone per creare qualcosa di nuovo, una nuova pozione in cui si riesce a riconoscere il contributo di tutti, ma in una chiave diversa, contaminato da influenze che esulano dalla loro attività artistica abituale. Si riescono difatti a percepire lo stile di Adriano alla chitarra, o il cantato di Alberto, ma essi sono espressi sotto una lente diversa, una maschera tribale di una terra che sembra sempre artisticamente molto lontana, ma che è in realtà più vicina di quello che noi crediamo.

Attenzione però a non pensare che questo lavoro sia un esercizio di stile. I Hate My Village è un disco ricco di suoni da esplorare con la mente, e di ritmi sfrenati da ballare furiosamente: il risultato di esperienze ed influenze musicali esplose in nove tracce potenti ed attraenti.

I Hate My Village invoglia a scoprire delle sonorità nuove, quelle della musica africana, troppo spesso poco considerate, come la terra da cui esse provengono. Un disco che parte dalla culla dell’umanità e che spinge a riscoprirla, e sopratutto rispettarla, usando la musica come portatore di un messaggio più grande di quello cantato nei testi, o non cantato, proprio come accadeva nelle opere di Fela Kuti.

L’unico rischio che si corre approcciandosi a questo disco è quello di  fermarsi davanti ai nomi altisonanti dei componenti della band, di scadere nella logica del super gruppo e distrarsi dalla musica, vera protagonista di questa splendida collaborazione che porta una ventata di novità nel panorama musicale italiano.

I Hate My village in tour

  • 02/02/2019 Roma – Monk
  • 14/02/2019 Bologna – Locomotiv
  • 15/02/2019 Brescia – Latteria Molloy
  • 16/02/2019 Pordenone – Capitol
  • 21/02/2019 Rivoli(Torino) TBA
  • 22/02/2019 Carpi (MO) – Kalinka
  • 23/02/2019 Montemarciano (AN) – Klang Festival
  • 27/02/2019 Milano – Santeria
  • 22/03/2019 Bergamo – Druso
  • 23/03/2019 Foligno – Spazio Astra

 

Informazioni su Paolo Cunico 71 articoli
Nato sotto la stella dei Radiohead e di mani pulite in una provincia dove qualcuno sostiene di essere stato, in una vita passata, una motosega.