Il canale Youtube, che ospitava “Otherwise”, primo video estratto da “Innocence”, è stato chiuso. Stessa sorte è toccata al canale Vimeo ufficiale, nonostante il flag “mature 18+” e le guidelines permissive di Vimeo in materia: “Of course, Vimeo respects creative expression above all else. That’s why we allow depictions of nudity and sexuality that serve a clear creative, artistic, aesthetic, or narrative purpose.”
Come preventivato fin da subito, i video di Otherwise e Windblown[Explicit] sono disponibili su Pornhub, ma ci è impossibile diffonderli attraverso i nostri canali social. [Facebook, Instagram…]
Tutti i post a riguardo sono stati prontamente censurati.
Ci preme chiarire. Non crediamo di essere stati censurati, anzi paradossalmente crediamo di esserci autocensurati. I social sono dei contenitori con le loro regole specifiche, che automaticamente accettiamo una volta iscritti. È altresì vero che non farne uso equivarrebbe a non esistere. Il monopolio che esercitano è più subdolo, in quanto (auto)alimentato dall’ignoranza e dall’egoismo dei singoli utilizzatori, ed il rischio è che tutto finisca per uniformarsi:
la conseguenza di ciò è che anche i contenuti artistici devono sottostare a logiche di marketing e algoritmi.
Ci chiediamo come e perché si sia arrivati a questo. Chi poteva fare qualcosa a riguardo o molto più semplicemente indicare una via, (i Radiohead oscurarono tutti i propri canali per l’uscita di “A Moon Shaped Pool” ed in molti speravano in un messaggio forte, che alla fine si risolse in una semplice mossa di marketing) non l’ha fatto.
Per di più la questione è sentita in diversi ambienti artistici, non solo quello musicale.
La “democrazia” imposta dai social (o il “sogno pubblicitario definitivo”) cannibalizza qualsiasi contenuto non allineato o semplicemente troppo forte.
Nell’era del <<tutto è possibile>>, il rischio paradossale è che si finisca con il percorrere un unico, possibile binario.
Crediamo che qualsiasi forma artistica debba essere libera. Affinché ciò accada è necessario rivedere gli spazi e i luoghi di fruizione.
In questo particolare momento storico anche le forme più audaci sono schiave.
Pornhub si rivela ancora un posto libero, forte di una comunità viva. Per questo motivo potrebbe diventare l’unico social (ricordiamo: ha anche una componente social che si sta sviluppando) veramente adatto per qualsiasi progetto artistico.
Tutta la scena “underground” è stata già svilita, uccisa. È praticamente inesistente, col termine utilizzato per definire le più svariate proposte, per pure logiche di marketing. Cambiare campo da gioco, riappropriarsi dei propri spazi, si rivela necessario adesso più che mai.
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“Innocence” è il primo disco del progetto Lei, (No) innocence. (leggi la recensione)
Elettronica/Ambient scura e mutevole. Un concept sulla purezza e la solitudine. Una sensuale, seppur violenta, opera di lussuria.
Il concetto alla base del lavoro viene ampliato dal vivo, tramite l’uso di visuals esplicite, pornografiche. Il montaggio serrato di pellicole rinvenute in formato super 8, databili intorno alla fine degli anni 60, svela, perverte e contemporaneamente si nutre della dualità del progetto.
Disponibili tramite Pornhub, i primi due video estratti, Otherwise e Windblown[Explicit].
https://it.pornhub.com/users/
di +o- POP