
a cura di Massimiliano (Max) Orrico
Sul palco e non solo:
- Ernesto Orrico #voce
- Mirko Onofrio #flauti
- Alberto La Neve #saxtenore #multieffects
- Francesco Caligiuri #saxbaritono #clarinettobasso
- Giuseppe Oliveto #trombone #conchiglia
- Mario Gallo #tuba
- Carlo Cimino #contrabasso #pedals
- Francesco Montebello #batteria
- Massimo Garritano #chitarraelettrica #synth #liveelectronics
—
Art Work: Raffaele Cimino
Sound Engineer: Checco Pallone
Lights: Geppo Canonaco & Eros Leale
Video: Maria Furfaro
Supporto Tecnico: Fabrizio De Rose
Buio in sala, qualche ritardatario si appresta a prendere posto sulle poltroncine verdi, un pubblico curioso aspetta qualcosa che non sa, niente era annunciato e niente si poteva immaginare.
Il sipario si apre e man mano le luci lasciano intravedere una clessidra al centro del palco e poco dopo tutti intorno nove figuri con attrezzi davanti disposti a semicerchio attorno alla cassa su cui era retta la clessidra.
Silenzio.
Un uomo si avvicina e gira l’arnese cominciando a far cadere giù i granellini che segnano il tempo e “Questa sera si recita a soggetto”, l’invocazione di Pirandello dà lo start alla musica.
Gli otto musicisti partono col toccare, sfiorare, palpeggiare, baciare i propri strumenti facendo fuoriuscire note, rumori e altri suoni mischiati fra loro, a volte leggeri, altre volte pesanti quasi come un abbraccio che si stringe e piano piano con la giusta forza diventa amore.

Una voce che dà vita alle parole fissate nelle pagine sfogliate dai libri adagiati lì; una voce che accompagna facendosi nono strumento musicale e che allo stesso momento pare suggerire ai fiati, al contrabbasso, alla batteria e alla chitarra un disegno che la musica va a colorare restituendo così in sala delle immagini sonore irripetibili.
Tutto ciò è avvenuto a Cosenza, il 17 Maggio al Teatro dell’Acquario, grazie all’idea di Manitù Records che ha messo insieme otto musicisti e un attore, che non si direbbe, ognuno all’oscuro dell’intenzione degli altri, in un’improvvisazione pura hanno stregato chi un venerdì sera ha scelto di passarlo a teatro.
E le sorprese non finiscono …
“Cos’era?
Quando non sai cos’è allora è jazz!” (cit.)


di +o- POP