Giardini di Mirò e Massimo Volume incendiano lo Sforzesco di Milano

A cura di Gloria Diana Valnegri

 

Il sole tarda a tramontare nella corte del Castello Sforzesco e dal terreno si alza ancora con prepotenza il caldo torrido che ha contraddistinto questa giornata di fine giugno e che ospiterà due delle band che hanno fatto grandi quegli anni novanta/duemila e che hanno segnato la storia musicale del rock indipendente nazionale, tra poco sul palco dell’Estate Sforzesca si esibiranno i Giardini di Mirò e a seguire i Massimo Volume.

L’aria è densa e guardandomi intorno noto che il pubblico è ben variegato, oltre a chi in quegli anni era un ventenne e continua a vestirsi di nero ed a indossare magliette di Benvegnù o dei Marlene osservo qualche ventenne del giorno d’oggi in tenuta ben più variopinta e questo già mi gasa parecchio.

Ad aiutare il sole a darci il commiato ci pensano i Giardini di Mirò che una volta saliti sul palco complici le chitarre di Corrado Nuccini e lo stilosissimo senso melodico della band di Cavriago ci fanno viaggiare dentro atmosfere malinconiche ma esplosive ricordandoci che in italia non abbiamo niente di paragonabile a loro che sono certamente dei fuoriclasse in ciò che fanno. Nel finale ospitano Emidio Clementi, non voglio dirvi altro se non che vi consiglio di andare a sentirli per emozionarvi davvero.

Dopo qualche manciata di  minuti di attesa dovuto a qualche problema tecnico nel cambio palco ecco a noi i Massimo Volume, i magnifici tre sono accompagnati dalla chitarra di Sara Ardizzoni che aggiunge potenza ed eleganza alla performance.

Clementi ci stupisce, l’ironia con cui interagisce con il pubblico  scioglie e rilassa gli animi ormai sfiniti dall’afa.

Prima del bis reclamato con ardore da tutto il parterre il concerto si conclude con ”Il Nuotatore”.

Io mi commuovo, lo ammetto, la potenza e l’impatto sonoro sono al massimo così come l’energia che la band emana.

Due ore e mezzo di un grande concerto che ci ha offerto il meglio della musica indipendente italiana stretti in una cornice da sogno come quella dello Sforzesco, insomma.. A quando la prossima?

 

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