[Intervista] Abbiamo scattato una “polaroid “ai livornesi Caleido

A cura di Gloria Diana Valnegri 

 

Da Livorno un nuovo vento pop soffia deciso verso di noi, sono i Caleido il cui frontman è Cristiano Sbolci Tortoli già noto alla scena indie come bassista dei Siberia.
“E poi ci rido su” è il loro primo album e dopo averlo ascoltato e recensito li abbiamo intervistati per scoprire insieme a voi il loro mondo fatto di testi che vestono storie di tutti i giorni con stile e freschezza. 

Speriamo vi piacciano quanto sono piaciuti a noi. 

Come nascono i Caleido? Raccontateci chi siete.

I Caleido sono Cristiano, Leonardo, Alessandro, Guido e Lorenzo e il loro obiettivo e quello di scrivere canzoni che parlano di vita cercando di trasmettere qualche emozione. Certe volte ci riusciamo. 

Nel disco il tema dall’amore la fa da padrone, è stata un’esigenza dettata da una scelta stilistica?

Il tema è stato un vero e proprio flusso di coscienza, non avevamo sicuramente deciso in partenza di fare un album concetto sull’amore, è arrivato così come arrivano le cose sincere e noi lo abbiamo accolto come un figlio, captando tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Siamo molto orgogliosi di questo lavoro, lo abbiamo concepito nella nostra saletta dove passiamo gran parte dei giorni della settimana a suonare e lo abbiamo dato al pubblico nello stesso modo, con le chitarre sparate, la batteria sempre pronta a far ballare e il basso che alimenta il muro sonoro. 

Qual è la canzone a cui siete più legati? E per quale motivo? 

Sicuramente Polaroid soltanto perché è stata la prima che ci ha direzionato verso il pop, prima del disco avevamo messo in giro un Ep di 4 brani dove al suo interno c’erano tante cose ma pochissime popolari, poi è arrivata Polaroid ed cambiato tutto, la ringraziamo infinitamente ogni volta che la suoniamo. 

Come nascono le vostre canzoni?

Le nostre canzoni nascono come la maggior parte dei prodotti artistici, partono da un’esigenza di scrittura che molto spesso parte da me (Cristiano-voce e chitarra) e dopo dalla band per svilupparle al meglio, passano dalle mani di tutti quanti fino a che non raggiungiamo un qualcosa che convinca tutti, forse è proprio questo il bello di essere una band che suona e vuole continuare a farlo. 

Tra Caleido e Siberia, l’altro progetto di cui tu Cristiano fai parte c’è grande differenza ai nostri occhi. Qualcosa li accomuna? 

I Caleido e i Siberia sono per me accomunati da molte cose, la prima e non trascurabile è quella che entrambi i progetti hanno iniziato l’avventura scrivendo da subito in italiano e non sono stati travisati dalle mode della nuova musica, hanno sempre fatto quello cercando di farlo bene. La seconda è l’attitudine, crediamo nelle canzoni, diamo molta importanza alle parole, studiamo le melodie in maniera maniacale e suoniamo, ci divertiamo veramente molto ad imbracciare gli strumenti, farli vibrare e sentire che quando li aggredisci trasudano aria. 

Nel disco ci sono influenze che fanno pensare a Cremonini Baustelle e a tratti gli Afterhours, che rapporto avete con questi artisti?

Io sono onorato che la mia scrittura venga accomunata a dei punti fondamentali per la mia crescita musicale. Cesare io lo amo, lo chiamo Cesare perché lo sento veramente vicino a me, quasi come un familiare, lo ascolto dai tempi di Squerez e mi ha fatto da sempre capire l’importanza della parola “canzone”, i Baustelle mi hanno accompagnato da quando in tv intaccai nel video di “la guerra è finita” e da lì capii che l’Italia aveva un nuovo poeta e in qualche modo iniziai a studiare la scrittura di Bianconi che a mio parere è qualcosa di meraviglioso. Gli Afetrhours sono gli Afetrhours, che dire, meglio tacere. 

Avete avuto la possibilità di aprire il concerto di Riccardo Sinigallia grazie al primo posto conquistato al Rock è tratto Festival, com’è andata?

Gran bella esperienza, concerto bello, palco bello, Riccardo è un artista incredibile e ci ha insegnato molto ma non è mai facile descrivere le sensazioni che provi in quei momenti. 

A noi il disco è piaciuto parecchio, che riscontri state avendo dal pubblico durante queste prime date del tour?

“E poi ci rido su” ci sta dando tante soddisfazioni, forse le persone si sono riviste in quelle canzoni. Vederle ai concerti che cantano quelle parole per noi è un sogno e siamo tanto orgogliosi di questo perché è davvero meraviglioso. 

Cosa pensate del panorama musicale attuale?

Siamo a favore del panorama attuale, l’indie ha dato nuovamente vita alla musica italiana e quindi, lunga vita all’indie!!. Chiaramente all’intero di questo calderone non apprezziamo tutto quanto, alcune cose le adoriamo, altre meno, ma comunque rispettiamo tutti perché alla fine le canzoni fanno sempre bene. 

Quali sono i prossimi palchi su cui avremo il piacere di incontrarvi? Avete già in programma un tour invernale che vi porti su e giù per la penisola?

Noi con quest’estate chiudiamo il tour di “e poi ci rido su” abbiamo girato abbastanza e di comune accordo abbiamo deciso che il suo compito è arrivato al termine, torneremo con qualche nuova canzone ma non sappiamo ancora quando. Le ultime date saranno il 14 luglio al Reality Bites Festival di Massarella, il 26 luglio ad Arno Vivo Pisa e l’1 settembre al Beat Festiva sul pink stage. 

 

 

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