“Sbaglieremo ma non sbaglieremo”: il nuovo EP di Maggio

© Alecio Ferrari

Maggio

“I Nostri Fallimenti”
(AsianFake)

 

Tracklist:

  1. I nostri fallimenti
  2. Latte Versato
  3. Un’altra Strofa
  4. Raffreddore
  5. Orgoglio

– Guarda quel torrente, lo vedi? – disse. – Facciamo finta che l’acqua sia il tempo che scorre. Se qui dove siamo noi è il presente, da quale parte pensi che sia il futuro? Ci pensai. Questa sembrava facile. Diedi la risposta più ovvia: – Il futuro è dove va l’acqua, giù per di là. – Sbagliato, – decretò mio padre.

[…] Cominciai a capire un fatto, e cioè che tutte le cose, per un pesce di fiume, vengono da monte: insetti, rami, foglie, qualsiasi cosa. Per questo guarda verso l’alto, in attesa di ciò che deve arrivare. Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è più niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte. Ecco come avrei dovuto rispondere a mio padre. Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa.

Questo passaggio, tratto da Le Otto Montagne, romanzo con il quale Paolo Cognetti ha vinto nel 2017 il Premio Strega, mi piace molto perché anche io, leggendolo, rimasi un po’ interdetta da quel “sbagliato”. Eppure, ragionandoci di più, ha assolutamente senso: il passato è l’acqua che ti ha già superato, il futuro quella che ti sta raggiungendo. 

Ecco, ascoltando I Nostri Fallimenti, EP pubblicato da Maggio lo scorso 22 novembre, mi è tornata in mente proprio questa immagine. Mi sembra di vederlo Roberto He, vero nome del cantante, con il suo corpo esile e i suoi 26 anni, in piedi in mezzo a questo torrente in cui passato e futuro scorrono via velocissimo. 

Dopo Manuale di Sopravvivenza per Fiati Corti, infatti, l’artista si è presentato con un nuovo lavoro, questa volta targato Asian Fake, che si apre proprio guardando in avanti. Per quanto riguarda le basi, prodotte da Tanca, l’incipit è probabilmente il momento più aggressivo dell’EP, accompagnato dal grido di “Sbaglieremo ma non sbaglieremo”. Un po’ a dire che sì, andrà tutto a rotoli, ma alla fine andrà tutto bene. 

Un’idea del futuro diversa da quella che invece emerge nel singolo Raffreddore, brano che è un po’ una valvola di sfogo e che l’artista stesso ha definito “rap con una voglia di rivalsa”, dove i dubbi che accompagnano i vent’anni e quella “voglia di strafare” escono fuori tutti nei versi: 

“Con queste mie rincorse forsennate forse nate da un fastidio

Ma che fastidio se fallisco, che schifo se poi non finisco il disco”

A guardare al passato ci pensa invece l’altro singolo, Latte Versato, che tra le cinque dell’EP è senza dubbio la traccia più valida per quanto riguarda la scrittura. Passato che, inevitabilmente, significa famiglia e nello specifico significa rapporto con il padre. Qui la rabbia che abbiamo intuito si trasforma in amarezza mentre Maggio elabora la sua sofferenza: i genitori sono essere umani e non supereroi, in quanto esseri umani possono sbagliare, possono fare del male pur non avendone intenzione, solo per debolezza o inadeguatezza. (“Non mi hai mai fatto niente, ma non hai fatto niente”, e ancora “Io ti perdono, so che non riesci ad essere uomo come vorresti”).

“I miei vent’anni sono questi”, dichiara nel ritornello, e non c’è dubbio che i suoi vent’anni siano un bel casino, ma sfido chiunque a non rispecchiarsi in questo casino. A conclusione di questa pubblicazione c’è Orgoglio, che cerca di tirare le fila e prepararsi a ripartire. Maggio, fermo nel torrente, dà un ultimo sguardo all’acqua passata prima di tuffarsi e iniziare a nuotare:

“Stai calmo ci sei, non è stato facile ma intanto ci sei

Hai collegato i punti, dimenticato i nei nei riassunti

Stiamo tutti ok sii contento”

Insomma, fa sicuramente piacere sentire una voce che sa coniugare sonorità più pop a una scrittura che non ha paura di sembrare rap e che di cose da dire ne avrebbe. Di certo un’EP non è uno spazio sufficiente per esprimere appieno la propria personalità, ma Maggio e Tanca con questo I Nostri Fallimenti sembrano aver trovato una loro cifra stilistica piuttosto precisa. C’è un flow pulito, più lineare di quello che contraddistingueva Manuale di Sopravvivenza per Fiati Corti ma comunque moderno, e dei testi che giocano abilmente con le parole e con i loro significati. Questa abilità, che porta sempre l’ascoltatore a stupirsi e divertirsi, è il vero asso nella manica del cantante: non possiamo che attendere fiduciosi.

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