[Live Report] I ragazzi stanno bene: Diaframma @ Mood Social Club (Cosenza)

A cura di Renata Rossi

I Diaframma sono in tour, musicisti instancabili, non si fermano mai.
I fan di Cosenza sono tranquilli: Fabio Nirta, profeta della buona musica, farà sicuramente di tutto per averli in città. E quando la data viene fissata, il 28 febbraio al Mood Social Club, si tira un bel sospiro di sollievo, ancora una volta Federico Fiumani e i suoi musicisti animeranno la notte dei cosentini.
Questo fino a qualche giorno prima della fatidica data…

Purtroppo c’è qualcosa che spaventa anche la Calabria, anche se qui ancora non ci sono contagi: il Coranavirus ha infettato tutti, proprio tutti; nessuno sembra ragionare più, e per me, che lavoro a contatto col pubblico e che passo parte della mia giornata a rispondere sempre alle stesse domande, sta diventando davvero una tortura.
“No, l’amuchina non l’abbiamo. Le mascherine? Minnie, Pluto o Paperino? Quale farà più al caso della giovane signora con la sciarpa fin sopra il naso che si allontana appena sente da lontano arrivare lo starnuto di un povero malcapitato?”
Io ne sono quasi certa, annullano i concerti dappertutto, toccherà anche a Cosenza, per di più flagellata nell’animo dall’ennesimo terremoto. Peccato, tocca restare a casa…

27 febbraio
Questa volta la ragione ha la meglio sull’ansia collettiva, un rassicurante post sulla pagina Facebook del Mood Social Club e del buon Fiumani rassicurano i fan dei Diaframma del sud Italia: il concerto di Cosenza e quello di Bari non verranno rimandati. Alé!

I Diaframma chiamano e il pubblico risponde, ma su questo c’erano pochi dubbi. Qui da noi il gruppo capitanato da Federico Fiumani ha un nutrito numero di fan adoranti. Io sono li davanti, emozionata come sempre o forse di più, pronta a non risparmiare le mie energie, felice di poter abbracciare qualche amico, di condividere con gli altri sudore e urla, di farmi contaminare da suoni e musica. Alcune facce sono le stesse delle ultime volte, ma li davanti e tra il pubblico spuntano volti nuovi, ragazzi, giovani che conoscono comunque a memoria le canzoni della band.

Ad aprire il concerto, Noah, progetto musicale di Tullio Cesario che, con le sue “Lettere Scarlatte”, esprime tutta la sua passione e i sentimenti che lo legano alle donne: un accompagnamento intimo ma ricco di energia che apre all’atteso spettacolo dei Diaframma.

Sono le 23,15, il concerto inizia. Fotografo la scaletta ufficiale prima che inizi lo spettacolo ma i Diaframma la seguono solo fino a “Non posso separarmi da te“, poi come al solito la cambiano un po’: Fiumani improvvisa assecondando i suoi desideri e quelli del pubblico che grida a gran voce i nomi delle canzoni che vorrebbe ascoltare ancora una volta, ancora su quel palco.
Federico è in gran forma, è ancora il ragazzo dal ciuffo ribelle che a metà degli anni ’80 esprimeva tutto il suo tormento nell’album diventato simbolo di una band e di un’epoca, Siberia, e nell’ultimo decennio ha ritrovato una seconda giovinezza: ha continuato a scrivere album di qualità senza mai cambiare il suo approccio punk sul palco e fuori, con testi scritti in modo più diretto ma sempre emozionanti e intensi. Le mode cambiano, i Diaframma no.

I brani di Federico, intrisi di malinconia e cupezza, hanno accompagnato nel corso degli anni conflitti e turbamenti esistenziali di diverse generazioni, sono stati colonna sonora di storie d’amore appassionate e travolgenti così come di relazioni finite male che lasciano “ferite in fondo al cuore“.
L’abisso, l’ultimo album della band (qui la recensione), è il fulcro del concerto: Leggerezza, il Figlio di Dio sei tu e soprattutto L’Impero del Male sono i brani dei Diaframma che danno la giusta carica iniziale.
Si continua con pezzi epocali a cui ciascun fan  è legato in maniera diversa: Siberia, Elena, Amsterdam, L’odore delle rose sono pura adrenalina che il pubblico libera insieme al suo beniamino. Labbra blu è come sempre accompagnato da qualche lacrimuccia, Federico lo sa e chiama un’ovazione che arriva puntuale. Si va avanti con pogo, urla e spintoni che non vengono risparmiati durante le travolgenti Gennaio e Diamante Grezzo.

Qualche nuovo brano viene sacrificato, si dà spazio all’amore e alla poesia di Verde e La mia vita con una dea, mentre Vaiano fa venire voglia di andarci a fare una gita “Per provare di nascosto l’effetto che fa e trovare un disperato ma reale
aggancio con la realtà”.

La seconda parte del concerto apre con Io ho te e continua con 3 volte lacrime. Come da copione di un concerto dei Diaframma le lacrime escono davvero e si confondono con la birra che ormai copre il pavimento. Un accenno di Libra, un’emozionante Falso Amore chiesto a gran voce, suonato solo voce e chitarra e una più diretta Mi sento un mostro chiudono un concerto sofferto ed emozionante.
Il cantante visibilmente soddisfatto per lo spettacolo ringrazia tutti i presenti e dà appuntamento ai fan al banchetto dove autograferà i suoi vinili e non risparmierà abbracci e foto.

“Federico, Non posso separarmi da te, perché Adoro Guardarti Fissando i tuoi occhi sempre più grandi ma, Aspettando te, Diamante Grezzo, do a me stessa appuntamento con la tua musica, non so se qui o Altrove”.

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