[Recensione] Quel che serve Per essere felici: il nuovo album di Marina Rei

© Simone Cecchetti

a cura di: Antonio Bastanza

MARINA REI

“Per essere felici”

(Perenne / distribuzione Believe)

TRACKLIST

1 Ci penso a te
2 Bellissimo
3 Per essere felici
4 Comunque tu
5 Dimenticarci
6 Averti è come avere paura
7 L’occasione per conoscerci meglio
8 Devo dirtelo

Se questo disco non fosse stato completato ben prima di questa Primavera probabilmente staremmo parlando di Per essere felici come del frutto di due mesi di distanziamento umano, di una intima riflessione su se stessi, sui rapporti con le persone che contano davvero, sulla vera necessità e il vero bisogno.
Cosa ci serve per essere felici?

Il nuovo lavoro di Marina Rei è invece un evidente frutto di un lavoro su se stessi voluto, cercato e insistito, qualcosa che va ben oltre il percorso artistico della cantante e polistrumentista romana, di per se un unicum nel panorama musicale italiano.

Questo disco è stato registrato quasi interamente a casa mia, con la volontà di non rincorrere alcun canone di bellezza o stereotipo sonoro. La scrittura è stata l’unica risorsa da cui partire e a cui tornare

La scelta stilistica di Marina è quella di riportare al centro della canzone la parola, di usare la musica per costruire la cornice ideale a far risaltare il quadro, di raccontare inequivocabilmnete se stessa.
Leggere i testi degli 8 brani è come sbirciare nel suo diario, o nel suo animo se volete, accettare di toccare con mano piccole emozioni travolgenti, né più né meno di quelle di ognuno di noi.

Non tragga in inganno il titolo, non è un disco di domande, questo, né pretende di dare risposte universalmente valide, ma semplicemente racconta e raccontando inevitabilmnete porta ad immedesimarsi con le emozioni di ogni vita. Racconta lo scegliersi per riconoscersi (Per essere felici), il perdersi per ritrovarsi in un sorriso (Dimneticarci), il confrontarsi con l’amore (L’occasione per conoscersi meglio) o con le contraddizioni di ogni relazione, a cominciare dai legami di sangue per i quali siamo sia genitori (Bellissimo) che figli (Comunque tu), racconta della realtà, semplice e schietta come nelle abitudini della cantante romana.

E magari sarà la suggestione di averli visti sul palco insieme ma, con modi diversi, la Rei sembra baciata dall’ipersensibilisimo dei lavori di Paolo Benvegnù non meno di quanto la gentilezza cantautoriale di Riccardo Sinigallia, non a caso considerato suo mentore nella genesi di questo disco, ne ha influenzato le canzoni.

Quasi interamente suonato da lei e a casa sua, prodotto assieme a Matteo Scanicchio e con la collaborazione, tra gli altri di Daniele Sinigallia, che ha anche mixato e masterizzato i brani, e Gianni Maroccolo, al basso nella title track, Per essere felici è solo l’ennesimo passo nell’evoluzione di un’artista che ha dimostrato di non accontentarsi mai, che ha scelto di crescere umanamente e professionalmente seguendo un percorso schietto, onesto, senza compromessi.

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