#GIVEMESOMEPEACE – Dall’Italia in America per dire no al razzismo

Ad un mese di distanza dalla morte di George Floyd esce sul canale YoutTube dell’artista Elisa Brown, una versione splendidamente riarrangiata di “Give me some peace”, un brano inedito scritto da Elisa Palermo (in arte Brown) e da Alessio Iorio.

Con una band di 6 musicisti, un coro di 50 elementi, e alcuni rappresentanti del gospel italiano ed internazionale, l’ Associazione culturale Blowing on Soul ha deciso di dedicare il VIRTUAL CHOIR a tutte le vittime del razzismo sugli Afro-Americani.

Un messaggio di lotta pacifica da diffondere in tutte le parti del mondo. 

Incredibili coristi, straordinari solisti, pazzeschi musicisti, insieme per ricordare che tutte le vite contano.

“Sin dall’inizio della pandemia – dice la Brown –  ho pensato che questo periodo cosi forte, ci potesse mettere la mano sul cuore. Potesse restituirci la lentezza necessaria per affrontare meglio la nostra presenza sulla terra. E proprio mentre i bollettini dal mondo sembravano migliorare, ed in Italia si ricominciava a vivere, è arrivata la notizia che dimostra quanto facilmente dimentichiamo la sofferenza, mettendo in atto la nostra natura selvaggia e disumana.”

George Floyd era un afroamericano di 46 anni, è morto il 25 maggio 2020 a Minneapolis, quando Derek Chauvin, un ufficiale di polizia bianco, si è inginocchiato sul suo collo per 8 minuti e 46 secondi, soffocandolo al grido “I can’t breathe”. La storia degli afro-americani è purtroppo da annoverare tra i contenuti storici con più alto razzismo. Quello che questo popolo ha subito è stato ingiusto, come ingiusto quello che ha vissuto in generale la BLACK PEOPLE, anche nella stessa madre Africa, a causa dei coloni europei. A questo avvenimento il mondo ha reagito manifestando in ogni piazza, talvolta anche aspramente, poiché è riemersa la grande arretratezza che mostrano ancora certi americani “bianchi” nei riguardi della gente di colore.

#BLACKLIVESMATTER (Le vite dei neri contano) è lo slogan che stiamo leggendo in giro tra le storyboard di Instagram, in diretta su facebook, sulle reti televisive, ma ancor di più sui tg internazionali , ed in particolare quelli americani. L’Associazione Blowing on Soul, che diffonde la musica olistica e gospel in tutta Italia, da cinque anni porta in Calabria artisti afro-americani e non solo, diffondendo una cultura predominante della musica soul.

“Molti degli artisti che conosco, hanno potuto vivere la propria vita diversamente solo grazie alla storia di questo popolo. – continua la BROWN – A quello che hanno creato. Al blues, al jazz, al soul , al Rythm & Blues, al Gospel : a questo DOBBIAMO TANTO.”

Da li la decisione di “scendere in piazza” in modo diverso. Radunarsi da casa, registrando ognuno con il proprio cellulare, per manifestare con la musica. “Give me some peace” è statariarrangiata con Roberto Risorto, Chris Riccardi, Simone Ritacca, Francesco Capparelli e Lorenzo Iorio. I cori Soul &  Joy (Roma) , Sea Soul (Scalea) , Amoled Voices e Soul Sighs Gospel Choir (di Cosenza), hanno registrato da casa con i propri cellulari questa marcia della pace.

Angie Cleveland e Jared White dal South Carolina, Nacho Melùs dalla Spagna, Joel Polo da New York, Knagui dalla Pensilvania, hanno abbracciato la causa, insieme a molti rappresentanti della musica gospel italiana e ad alcuni amici dell’Associazione Blowing on Soul, che ha curato la direzione artistica di questo progetto.

Una marcia, a distanza di un mese esatto dalla ingiusta scomparsa di George Floyd, che vuole dire al mondo di non restare nel silenzio della conformità.

Non possiamo dimenticare. Non dobbiamo dimenticare. Le nostre anime possono cantare all’unisono, nella pace e nell’amore, perché insieme possiamo rendere il mondo un posto migliore. Il nostro è l’augurio che il razzismo trovi finalmente la sua fine.

 

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