Questa sera non c’è stato nessun #ultimoconcerto

A cura di Renata Rossi

Aspettavamo trepidanti questo giorno: stasera alle 21.00 in streaming GRATUITO decine di artisti in diretta dai live club delle nostre città avrebbero dovuto suonare.

Grazie a questa iniziativa finalmente in questi giorni ad un anno esatto dagli ultimi live, si erano riaccesi i riflettori su un settore, quello della musica dal vivo, dimenticata e lasciata all’angolo. Tanti musicisti hanno aderito a questa iniziativa e a noi fan non sembrava vero, finalmente la musica dal vivo sarebbe stati lì, a portata di click.

Alle 21.oo esatte eravamo lì, pronti a dividerci, magari, come sarebbe successo a me, tra il live nel locale della mia città, Il MOOD di Cosenza, e quello della mia band preferita, i Marlene Kuntz.

Ecco, non c’è stato nessun concerto.

Una delusione atroce, un’amarezza infinita che si somma a quella che viviamo ogni giorno, noi semplici appassionati, abituati a poter scegliere della nostra vita e a farne ciò che più ci piaceva, in viaggio continuo tra un concerto e un altro, tra il piccolo club del piccolo paese e il festival sonoro a decine di km da casa nostra.

Sentiamo davvero la mancanza dei concerti e crediamo anche che avremmo “meritato” un po’ di musica, almeno stasera…

Anzi no, forse è meglio così.
Perchè crediamo che la musica non possa e non debba essere gratis, non possa e non debba essere in streaming. Crediamo, forse, che questa fake di concerto, questo live che altro non era che un breve messaggio da parte di band e musicisti, forse faccia più parlare del concerto in sé. Una protesta gentile, triste, sofferta, senza microfoni, senza voce, quella che manca ai locali chiusi ormai da un anno.

I club potranno più riaprire? Qualcuno no, probabilmente non riuscirà a continuare a sostenere i costi degli affitti senza lavorare. E tutto un mondo crollerà o quantomeno subirà dei duri contraccolpi: senza concerti, molti dei nostri beniamini, che vivono di concerti, non se la passeranno benissimo.

Cosa fare, dunque?

Probabilmente non possiamo far altro che cercare si sostenere proteste come quella di stasera, eventuali progetti futuri, iniziative a venire, comprare più dischi.

Per noi appassionati la musica è gioia, è vita, ma c’è chi di musica vive e oggi rischia di non vivere più.

 

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