A cura di Sara Sciaraffa
Sponz All’Osso – Per un manifesto delle aree interne: è questo il tema della nona edizione del festival ideato e diretto da Vinicio Capossela, svoltosi tra il 25 e il 29 agosto a Calitri e in Alta Irpinia. Lo Sponz 2021 si concentra infatti sulle cosiddette terre dell’osso, che rappresentano una metafora della struttura portante dell’Italia: da un lato, vi è la marginalità che ha colpito le aree interne del Paese nel corso del ‘900; dall’altro, la dimora del patrimonio culturale italiano, l’unione di prodotti, storia, identità, ambiente e benessere.
Giovedì 26 agosto, dopo la proiezione del documentario Omelia contadina di Alice Rohrwacher, la programmazione della serata – intitolata Efistiade night: Le ossa dei fantasmi – è stata affidata a Jacopo Leone. Artista dall’animo eclettico, Leone ha messo insieme un duo che regalasse al pubblico un sound malinconico e a tratti oscuro: Matt Elliott, cantautore folk, e Daniel Blumberg, visual artist londinese.
Artista nato musicalmente nella Bristol degli anni ’90, Matt Elliott è un musicista multidimensionale che negli anni ha spaziato tra sperimentazioni industriali ed elettroniche, cantautorato e folk mitteleuropeo: basterebbe ascoltare Drinking songs per avere un assaggio delle diverse sfumature dell’artista. Il suo concerto è stata un’eccellente esibizione acustica con tratti sperimentali. Si è inoltre cimentato in un brano anarchico in italiano (Il Galeone di Paola Nicolazzi).
Daniel Blumberg, classe ’90, è un’artista, musicista, cantautore e compositore che lavora tra disegno e improvvisazione ed è sempre alla ricerca di nuovi orizzonti sonori. Il suo album di debutto da solista, Minus, ha ricevuto recensioni estremamente positive: The Times gli ha dato un punteggio di 5/5, definendolo come un “classico moderno”, mentre Billboard lo ha descritto come “uno dei dischi più unici e squisiti” e Rough Trade l’ha inserito al sesto posto tra i migliori album del 2018.
Il concept pensato da Jacopo Leone per l’Efestiade night dello Sponz All’Osso è riuscito alla perfezione: i due artisti, con i loro toni un po’ cupi, introspettivi e malinconici, sono riusciti a “far suonare i fantasmi” a ritmo di violino, suoni distorti e perfettamente studiati.
di +o- POP