[Photogallery] Milano riassapora il “Contatto” con il tour Unplugged dei Negramaro

Venerdì 30 Settembre al Teatro Arcimboldi, si sono esibiti nella prima delle tre date milanesi, i Negramaro.

Stanchi di dover continuamente rimandare le date nei palazzetti, dove siamo abituati a vederli, hanno deciso di proporsi in una veste diversa, in unplugged.

Per me, da “Negramante” è stata una emozione doppia, ero li per la prima volta come fotografa accreditata e per l’ennesima volta tra il pubblico che ama i Negramaro.

Devo ammettere che mi ha fatto un effetto strano stare seduta a guardare un loro spettacolo, ma devo anche ammettere che, la musica e la potenza della voce di Giuliano Sangiorgi, ascoltate nella magia del teatro, hanno cancellato ogni dubbio sulla tipologia di spettacolo scelto.

La purezza della musica, la scenografia creata da centinaia di tubi led, che creavano un’enorme bocca all’ interno della quale suonavano e cantavano i Negramaro, hanno contribuito a creare un’atmosfera da brivido.

Trovo che sia stata una scelta azzeccata per creare quel “Contatto” voluto tra i Negramaro e la loro famiglia di fan del Lu Forum, di cui sono anche io membro…

Ottima scelta anche quella di riproporre pezzi che hanno fatto la storia del gruppo …

ecco la scaletta

Contatto + Sei Tu la Mia Città
La Cura del Tempo
Fino all’Imbrunire
La Prima Volta
Per Uno Come Me
Meraviglioso
Ti è Mai Successo
L’Amore Qui Non Passa
Nuvole e Lenzuola + Devi Solo Ballare
Estate
Un Passo Indietro
Solo 3 Min
Sei
Cade la Pioggia
Quel Posto Che Non C’è
Amore Che Torni
Via le Mani dagli Occhi
Dalle Mie Parti
Solo Per Te
Mentre Tutto Scorre

Tutto stupendo ed emozionante, come quando Giuliano a ricordato che mentre noi ci divertiamo in altre parti del mondo ci sono donne come Mahsa Amini e Hadis Najafi che muoiono per la loro libertà, e la situazione tragica in Europa e nel mondo a causa della guerra.

Non vedo l’ora di tornare a saltare nei palazzetti e ritrovare quella “normalità” che ormai manca da molto…

Le emozioni, quelle con la E maiuscola, non si possono descrivere, bisogna viverle… nel teatro è stato possibile farlo… spero di essere riuscita a trasmetterne qualcuna attraverso i miei scatti…