[Recensione] Il ritorno a casa Dickinson degli Anaïs

Anaïs


“The Belle of Amherst”
(Viceversa Records/Marsigliarecords – Audioglobe)

TRACKLIST
1. Bind Me
2. Slant of Light
3. My Letter to the World
4. Little Rose
5. Of Bronze and Blaze
6. I Heard a Fly
7. Heart
8. X (It troubled me)

Il connubio che lega le poesie di Emily Dickinson ai genovesi Anaïs, dura dagli anni Novanta, e passa inevitabilmente attraverso la pubblicazione “Emily Dickinson (because I could not stop for Death)”, che vide la luce due anni or sono.
Era il Febbraio 2021 ed eravamo ancora pienamente dentro a un periodo storico che vide gran parte degli italiani obbligati in casa dalla Pandemia: ironicamente si ricreava per tanti quella che per la poetessa Americana fu la propria condizione di vita, l’isolamento nella propria stanza della dimora di famigia ad Amherst.

L’ottimo riscontro del lavoro sui social network, gli eccellenti risultati tanto di streaming quanto di vendite del supporto fisico, due volte ristampato, e la scelta da parte dell’Emily Dickinson Museum di Amherst di utilizzare il video di “I am Nobody” come incipit del Webinair celebrativo dei 190 dalla nascita della poetessa, sono stati la conferma che gli Anaïs erano riusciti nella non facile impresa di realizzare un lavoro che esaltasse e non solo celebrasse la grandezza dei versi della poetessa.

Il successo dell’idea ha portato la band a collaborare con artisti di tutto il mondo impegnati nel realizzare oggetti a tema Emily Dickinson: videoart, collage, borse e t-shirt, che veicolano un messaggio importante, ovvero il racconto semplice ed immediato con una società complessa come quella dell’America di metà Milleottocento, di una donna realmente fuori dagli schemi.

Una donna dall’animo straordinario e dal genio ineguagliabile, che le consentì di scrivere versi immortali in grado di toccare le corde più remote e inaccessibili dello spirito umano

The Belle of Amherst”, in uscita il 20 Gennaio per Viceversa Records/Marsigliarecords con distribuzione Audioglobe, prosegue e conclude il progetto del terzetto genovese (Francesca Pongiluppi alla voce, Mauro Ghirlanda alle chitarre, Guido Zanone alle percussioni) musicando sette poesie, più una nascosta, della Dickinson con l’attenzione e la devozione che si deve a tanta grandezza.

La scelta di puntare su atmosfere semiacustiche nel creare il tappeto sonoro che accompagna i versi, di essere essenziali senza risultare scarni si rivela vincente. Traspare in pieno tutto l’amore che la band ha per i componimenti della Dickinson ma anche la piena volontà di esaltarli scegliendo percorsi tutt’altro che piatti o scontati.

The Belle of Amherst”, registrato al Greenfog Studio da Mattia Cominotto che produce il lavoro assieme alla band, riesce nella non facile impresa di risultare più compiuto e appagante del già ben riuscito predecessore. finendo con l’essere, oltre che un gran bel disco, anche una splendida finestra sull’universo dickinsoniano per chi vuole avvicinarsi ai versi della poetessa americana, per chi vuole scoprirla o riscoprirla sotto una nuova luce.

 

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