[Photostory] Paolo Angeli, il concerto alla Spiaggia del Gombo di Pisa dedicato ai morti nel Mediterraneo

Paolo Angeli – Rade | Spiaggia del Gombo // Pisa Jazz 2023
30 Luglio 2023

 

Un concerto in un luogo unico, la spiaggia del Gombo, all’interno del Parco Naturale di San Rossore; Paolo Angeli ha creato magiche sovrapposizioni musicali con la sua chitarra sarda preparata, uno strumento unico nel suo genere. Musica e natura si unite in un unico abbraccio all’ora del tramonto.

Un’orchestra ibrida in uno strumento fatto di corde che vanno in tutte le direzioni, eliche e martelli motorizzati controllati da pedali per creare droni e linee di basso sfavillanti mentre suona con archetto, plettro, dita e corde vibranti mentre produce atmosfere ritmiche calpestando una busta di plastica e modificando gli accordi al volo. Vengono utilizzati effetti elettronici, ma nessun loop. Tutto è dal vivo. Con questo strumento singolare, lui improvvisa e compone una musica indefinibile, sospesa tra la musica tradizionale sarda, il jazz, il barocco, il post-folk e il pre-tutto il resto. Paolo ha fatto un concerto sold-out al Carnegie Hall (New York) e ha collaborato con Pat Metheny – per il quale ha costruito una chitarra – Fred Frith, Hamid Drake, Louis Sclavis, ecc.

Rade è il dodicesimo album da solista ed il quattordicesimo prodotto da Paolo Angeli per la ReR Megacorp  in collaborazione con la AnMa productions; è un arrivo inaspettato, come un raggio di sole nella stagione delle piogge. La sintesi discografica compiuta da Paolo Angeli, segue a distanza di un anno il successo di critica dell’album Jar’a. Se quest’ultimo contemplava la Sardegna più ancestrale, in Rade il musicista sardo cambia rotta e affronta il Mediterraneo ‘vis a vis’, in una navigazione che ci trascina nell’atmosfera meticcia dei porti del mare-nostrum. Il concept album è la sintesi di venticinque anni di convivenza di Paolo con la sua chitarra orchestra, spinta al limite delle potenzialità timbriche espressive, ma a tessere la narrazione è la voce, nasale e dal sapore sardo-iberico, che si affida alle quartine dei poeti galluresi e logudoresi del 1700 e ‘800.

 

Foto a cura di Sonia Golemme

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